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Comunicati

Roma, 15 gennaio 2007

Cittadinanzattiva: no ai ticket nel SSN. Interverremo a sostegno dei cittadini
contro questi ennesimi balzelli

Un no secco ai ticket, che siano al Pronto Soccorso o per le ricette dei medici di base. A dichiararlo è la Direzione Nazionale di Cittadinanzattiva, l’organizzazione che ha tra le sue reti il Tribunale per i diritti del malato.
“Dopo tutto quello che è accaduto in questi giorni, che ha portato, tra l’altro, ad un diffuso senso di sfiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitario nazionale, sarebbe opportuno che il Ministro della Salute, e con lei l’intero esecutivo, facessero un passo indietro su questa forma di tassazione iniqua nei confronti dei cittadini”, si legge nell’ordine del giorno finale della Direzione. “Mentre, da una parte, si chiede ai cittadini di pagare un ticket sui codici bianchi, non si agisce per creare sul territorio dei servizi efficienti, per imporre ai medici di famiglia la effettiva disponibilità, per mettere in piedi un servizio di guardia medica degno di questo nome, si accusano semplicemente i cittadini che ricorrono al DEA, senza però affrontare i nodi che li spingono a tali comportamenti. Anzi oggi apprendiamo che il Ministro vuole rivedere i criteri di esenzione dai ticket: temiamo che ad essere colpiti siano, anche in questo caso, le fasce fragili della popolazione, soprattutto i malati cronici.
Al contrario, nonostante il susseguirsi di inchieste che hanno sottolineato con estrema forza il depauperamento progressivo del nostro Servizio sanitario, nessun segnale proviene dal mondo della sanità: nessun Direttore Generale dimessosi o licenziato, nessun ridimensionamento dello stipendio di chi, pur in posizione di dirigenza, non ha lavorato per migliorare la situazione, sprechi nella gestione e negli appalti a cui ancora non si è messo mano.
“Per questo – conclude Cittadinanzattiva - interverremmo, in un eventuale giudizio amministrativo, a sostegno di tutti i cittadini che vorranno impugnare l’applicazione della legge Finanziaria. E’ ora di dire con chiarezza che i cittadini non possono solo essere un limone da spremere.”.

 

 

 


Redazione Online

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