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Coalizione di consumatori denuncia McDonald’s all’UE per violazioni antitrust
Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Cittadinanzattiva depositano a Bruxelles una denuncia contro il colosso del fast food, con il  supporto del sindacato americano SEIU e dell’associazione di sindacati europei EFFAT.

- La denuncia sostiene che McDonald’s abusa della propria posizione dominante, limitando la libertà di scelta e la qualità dei servizi ai consumatori.

- Se l’accusa venisse confermata alla multinazionale potrebbero essere comminate sanzioni fino a 9 miliardi di dollari.

- Non solo hamburger: McDonald’s è anche il principale licenziatario di franchising e il più grande proprietario immobiliare del mondo; secondo la denuncia gran parte dei suoi profitti in Europa è generata dai canoni di locazione imposti ai franchisee, fino a dieci volte superiori a quelli di mercato.

- A supporto della denuncia, per evidenziare il danno nei confronti dei consumatori la coalizione ha condotto una ricerca nei ristoranti McDonald’s in Europa. L’indagine evidenzia un dato chiaro: nei locali in franchising i prodotti sono più cari rispetto ai ristoranti direttamente gestiti dalla multinazionale.

Bruxelles, 12 gennaio 2016 - Oggi a Bruxelles una coalizione di associazioni di rappresentanza dei consumatori, con il sostegno del Service Employees International Union (SEIU) e dei sindacati europei, ha annunciato di aver presentato una denuncia formale alla Commissione Europea nei confronti di McDonald’s. Secondo la denuncia la catena di ristoranti fast food abuserebbe della propria posizione dominante nel mercato europeo, con pratiche distorsive della concorrenza che danneggiano sia i concessionari dei franchising sia i consumatori.

Se l’accusa venisse confermata, McDonald’s rischierebbe una sanzione massima fino al 10% del fatturato globale, quindi, sulla base dei dati del 2014, fino a 9 miliardi di dollari. La Commissione europea potrebbe anche chiedere a McDonald’s la rimozione di tutti i vincoli che impediscono la libera concorrenza.

La denuncia chiede alla Commissione europea di indagare sulle disposizioni contrattuali che McDonald’s impone ai propri franchisee, che avrebbero un effetto negativo sulla libertà di scelta dei consumatori, sui prezzi e sulla qualità dei prodotti e dei servizi in Europa.

Secondo la denuncia gli accordi di franchising stipulati da McDonald’s violerebbero le norme fondamentali della concorrenza stabilite dagli articoli 101 e 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) sul divieto di intese anticoncorrenziali e di abuso della posizione dominante sul mercato.

McDonald’s è una della multinazionali più grandi al mondo con una rete di 8mila ristoranti in Europa che serve 15,7 milioni di clienti in 38 paesi e un volume di vendite europeo di 18,4 miliardi di euro, il doppio rispetto ai principali concorrenti. Con questi numeri McDonald’s è la catena di fast food dominante nella maggior parte dei paesi in cui opera.

McDonald’s, tuttavia, non vende solo hamburger: è anche il principale licenziatario di franchising e il più grande proprietario immobiliare del mondo. Secondo la denuncia gran parte dei suoi ricavi in Europa sarebbe generata proprio dai canoni di locazione: il 66% degli utili ricevuti dai franchisee deriva infatti da affitti che sono fino a dieci volte più alti dei prezzi di mercato. Sono inoltre ben più alti di quelli pagati dai diretti concorrenti. In Francia, per esempio, i licenziatari di McDonald’s pagano l’84% in più rispetto a quanto versato da operatori come Quick, la grande catena di fast food d’oltralpe. I margini derivanti dal settore immobiliare varierebbero tra il 63 e il 77% in Francia, tra il 61 e il 77% in Italia e tra il 65 e il 74% nel Regno Unito.

Oltre a canoni più elevati, McDonald’s obbligherebbe i licenziatari a rispettare una serie di termini contrattuali penalizzanti con ulteriori effetti distorsivi sulla concorrenza: durata contrattuale molto lunga (vent’anni), royalty e altre spese elevate, clausole di cessazione del contratto e patti di non concorrenza sbilanciati e una ferrea politica aziendale di definizione della location del ristorante.

A supporto della denuncia, per evidenziare il danno nei confronti dei consumatori la coalizione ha condotto una ricerca nei ristoranti McDonald’s in Europa. L’indagine evidenzia un dato chiaro: la maggior parte dei prodotti nei locali in franchising è più cara rispetto a quelli dei ristoranti direttamente gestiti dalla multinazionale. A Bologna, per esempio, il 97% dei prodotti nei menù dei locali in franchising ha un prezzo più alto rispetto agli stessi prodotti nei ristoranti gestiti da McDonald’s. A Roma il 68%, a Marsiglia il 79%. In Europa, inoltre, i ristoranti in franchising hanno meno staff e quindi tempi di attesa più lunghi e un servizio di minore qualità.

Le tre associazioni dichiarano: “Questa denuncia mostra come le pratiche anticoncorrenziali e la gestione dell’azienda danneggiano i consumatori. Chiediamo urgentemente alla Commissione Europea di esaminare il sistema di franchising di McDonald’s e di prendere tutte le misure necessarie per porre fine alle regole imposte ai franchisee che generano un danno ai consumatori”.

Scott Courtney, Organising Director di SEIU, afferma: “Sosteniamo pienamente le associazioni di consumatori che hanno presentato la denuncia. L’abuso di posizione dominante da parte di McDonald’s danneggia tutti: i franchisee, i consumatori e i lavoratori. È tempo che McDonald’s diventi l’azienda leader moderna e progressista che sostiene di essere”.

La coalizione

A presentare la denuncia è stata una coalizione di associazioni di consumatori italiane formata da Codacons, Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e Cittadinanzattiva con il sostegno di Service Employees International Union (SEIU) e del sindacato europeo European Federation of Trade Unions in the Food, Agriculture and Tourism (EFFAT).

SEIU (Service Employees International Union) è il sindacato dei lavoratori dei servizi che raccoglie oltre 2 milioni di lavoratori negli Stati Uniti, in Canada e Porto Rico. Gli iscritti a SEIU lavorano nel settore sanitario, nel settore pubblico e nell’ambito dei servizi. SEIU lotta per ottenere maggiori diritti, migliori condizioni di lavoro e per promuovere la creazione di comunità migliori e per dare vita a una società più equa e a un sistema economico che benefici tutti, non solo le multinazionali e le fasce più ricche della popolazione.

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Ufficio Stampa

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