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Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato su sentenza Corte Strasburgo su legge 40: ottima notizia. Sancita la libera scelta dei cittadini, ora il Parlamento modifichi la legge sulla procreazione


"Si tratta di una ottima notizia per il diritto dei cittadini alla libera e consapevole scelta. Il mancato accesso alla diagnosi preimpianto per le coppie fertili risultava assolutamente discriminatorio per le coppie con malattie genetiche gravi come la fibrosi cistica, la talassemia. Da oggi queste coppie avranno un diritto in più", è questo di Maria Paola Costantini, avvocato di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, in merito alla sentenza della Corte europea dei diritti umani che ha bocciato la legge 40 per quanto riguarda l'impossibilità per una coppia fertile ma portatrice sana di fibrosi cistica di accedere alla diagnosi preimpianto degli embrioni.


L'unico risultato del divieto finora vigente era che le coppie fertili ma portatrici sane di malattie genetiche come la fibrosi cistica ricorressero all'aborto terapeutico a gravidanza instaurata dopo aver accertato nel feto la patologia, con danni fisici e psichici non indifferenti per i genitori. La sentenza della Corte di Strasburgo è un esplicito richiamo all'uguaglianza dei diritti e mostrando l'incoerenza della legge 40, invita il Parlamento ad una sua immediata modifica.
"Ora bisognerà aspettare che la pronuncia della Corte passi in giudicato, entro tre mesi. Se la stessa sarà impugnata, come già da più parti si annuncia, dallo Stato italiano, non escludiamo che Cittadinanzattiva possa intervenire davanti alla Grande Camera a supporto della coppia per garantirne i diritti".

Aurora Avenoso

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