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cure palliative

Il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva nel Comitato tecnico del Ministero per le cure palliative
Rendere il diritto a non soffrire inutilmente realtà: questo l’obiettivo del lavoro del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva nel Comitato tecnico sanitario del Ministero della salute.
Oggi il Tribunale per i diritti del malato ha a disposizione una opportunità in più per agire con maggiore incisività nell’impegno a evitare il dolore e le sofferenze non necessari: la nomina del suo coordinatore nazionale nel Comitato tecnico sanitario del Ministero della salute, sezione per l’attuazione della l. 38/2010 per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore (ex commissione nazionale dolore).

“In questi 3 anni sfrutteremo al massimo la nostra presenza in questa sezione per fare in modo che i contenuti della legge diventino una realtà per i cittadini in tutta Italia, in particolare per quelli in condizione di maggiore fragilità come anziani, malati cronici, bambini, e in ogni luogo dell’assistenza: ospedale, domicilio, ambulatori, RSA, Pronto Soccorso. A distanza di 35 anni, dunque, con un piede nel Ministero, ce la metteremo tutta per contribuire a cambiare la realtà dei fatti.” Queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato”-Cittadinanzattiva. 

Il Comitato Tecnico Sanitario, presieduto dal Ministro della Salute, è un nuovo organismo composto da 13 sezioni, 204 componenti, di cui 22 supplenti, nominati dallo stesso Ministro, sentita la Conferenza delle Regioni e delle provincie autonome.

“Su questo fronte, anche se abbiamo una legge che il mondo ci invidia, dobbiamo fare ancora molto. E lo sappiamo bene. Il programma del Tdm IN-DOLORE lo mostra in maniera inequivocabile. Dopo una campagna capillare sul territorio per far conoscere la legge 38/10 (e non solo) abbiamo lavorato per fotografare cosa succede nelle strutture ospedaliere, per spingerle a misurarsi e migliorarsi costantemente. E non possiamo nascondere che sul versante informazione abbiamo trovato carenze: il 60% degli Ospedali non mette a disposizione materiale informativo su ciò che offre l'azienda in relazione al dolore; solo il 24,9% dei degenti intervistati dichiara di essere stato informato sui suoi diritti in merito al dolore. Dalle interviste ai pazienti, è emerso che all'87.7% è stato chiesto se provavano dolore; soltanto al 45.2% è stato chiesto di esprimere l'intensità del dolore attraverso un apposito strumento; nel 16.4% dei casi il dolore non è stato creduto o è stato sminuito. Continueremo nell’attività di monitoraggio e nella “operazione trasparenza” dell’impegno di ciascuna struttura ospedaliera: perché non soffrire inutilmente è un diritto di tutti e sapere chi non lo rispetta è importante per spingere le strutture a migliorarsi”. Conclude Aceti

I risultati di IN-dolore

http://www.cittadinanzattiva.it/files/progetti/salute/dolore_cronico/in_dolore/i-principali-risultati-di-IN-DOLORE.pdf

Ufficio Stampa

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