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Le scuole italiane, ancora rimandate in sicurezza. Peggiora il dato sugli incidenti, immutato, ma negativo, il dato su crolli di intonaco e barriere architettoniche. In oltre un caso su dieci manca l’acqua potabile.

Presentato il V Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità e comfort a scuola

Crolli di intonaco, assenza di certificazioni, sporcizia e polvere un po’ ovunque. E ancora troppi incidenti occorsi a personale e studenti: in media più di quattro all’anno nelle scuole oggetto della rilevazione.

La sicurezza delle nostre scuole lascia ancora molto a desiderare. A dirlo è il V Rapporto nazionale Impararesicuri di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità e comfort a scuola, presentato oggi a Roma, che ha riguardato 184 edifici scolastici di 15 regioni e 75 città.
La Regione che raccoglie il dato complessivo peggiore è la Calabria.

La maglia nera dell’insicurezza va quest’anno alle mense. Il dato più grave è che in troppi casi (11% delle scuole monitorate) si utilizzano come mensa locali impropri, inadeguati e non sicuri.

Crolli di intonaco nel 27% delle mense monitorate, presenza di fili elettrici scoperti nel 30% dei casi, pavimentazione irregolare nel 35% e ancora polvere, imbrattamenti, assenza di porte antipanico: sono questi gli elementi di insicurezza nei locali dove gli studenti consumano il pranzo.

Nonostante lievi miglioramenti nell’applicazione della legge 626/96, restano gravi situazioni di pericolo quotidiane su cui si fa poca vigilanza e scarsa informazione. Dai cancelli aperti durante le ore di lezione, alle recinzioni in cattive condizioni, dagli spigoli non protetti agli armadietti non ancorati al muro, sono soprattutto i piccoli studenti a correre pericoli quotidiani.

Più in generale, anche il monitoraggio di quest’anno conferma il dato assai negativo dei crolli di intonaco che interessano ancora una scuola su quattro e la mancanza di certificazioni. Il 41% delle scuole è privo del certificato di agibilità statica, il 43% non ha il certificato di agibilità igienico-sanitaria e addirittura il 52% quello di prevenzione incendi. Sporcizia, imbrattamenti e rifiuti non rimossi la fanno da padrone nelle mense (31% delle scuole), in segreteria (25%) e nella sala professori (20%). L’acqua potabile non è ancora un diritto per tutti: l’11% delle scuole visitate ne sono sprovviste. Si tratta di 9 edifici situati in Sicilia, 8 in Calabria, 2 in Emilia Romagna, 1 nelle Marche e 1 in Lombardia. Gli incidenti a scuola sono in aumento, così come avevamo denunciato due anni fa e come mostrano chiaramente i dati dell’Inail che si fondano sulle denunce e ai quali, pertanto, vanno aggiunti una miriade di incidenti di diversa entità che non vengono denunciati.

Nelle scuole monitorate da Cittadinanzattiva sono stati segnalati 780 incidenti, di cui 631 (92%) a studenti. Le cause sono, nel 50% dei casi, accidentali, seguono le cadute durante le attività sportive (38%) e un 5% è causato da cattive condizioni degli arredi o uso improprio delle attrezzature. Anche le palestre non godono di buona salute.

Innanzitutto sono ancora 39 su cento le scuole che non dispongono di una propria palestra. Laddove c’è una palestra all’interno dell’edificio, questa presenta barriere architettoniche nel 19% dei casi, segni di fatiscenza sulle pareti nel 18%,mancano di cassetta di pronto soccorso nella metà delle scuole monitorate e in nessun caso ci sono attrezzature adeguate per disabili. In assenza di palestre viene usato l’84% delle volte il cortile. Ma anche qui la sicurezza lascia a desiderare.

Il cortile presenta nel 15% dei casi fonti di pericolo, in ben il 24% ha una recinzione in cattive condizioni e nel 31% delle scuole non dispone di porta antipanico. Va meglio la sicurezza delle aule, anche se segnaliamo che gli arredi( ad esempio sedie e appendiabiti) non sono in numero adeguato a quello degli studenti e che ancora troppi sono rotti o in cattive condizioni. Nel 29% delle scuole, inoltre, le classi presentano spigoli non protetti e armadi non ancorati alle pareti.

A seguito dei 215 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato per la sicurezza antisismica e dei 750 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria co-finanziati da Stato, Regioni, Comuni e Province, Cittadinanzattiva chiede:

1. continuità nei fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici;

2. un federalismo responsabile: il rispetto del patto per la sicurezza proposto dal ministro Fioroni;

3. il completamento e l’utilizzo dell’anagrafe dell’edilizia scolastica;

4. attività costante di informazione rivolta a studenti, genitori, insegnati, e personale non docente, in materia di salute e sicurezza;

5. partecipazione e coinvolgimento dei cittadini per la progettazione, attuazione, controllo e la verifica delle azioni di politica sulla sicurezza.

Il 23 e 24 novembre prossimi Cittadinanzattiva realizzerà centinaia di eventi nell’ambito della V Giornata nazionale della sicurezza: prove di evacuazione, corsi di addestramento all’uso degli estintori, assemblee con docenti, studenti e famiglie sui rischi legati alla sicurezza, ma anche attività ludiche sono solo alcune delle attività che saranno realizzate in migliaia di scuole sull’intero territorio nazionale.

Il Rapporto su "Sicurezza, qualità e comfort a scuola" fa parte della Campagna "Imparare sicuri" che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Istruzione, Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole, Ministero per le politiche giovanili ed Ismea.

La Campagna è inoltre realizzata in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, il sostegno della Fondazione Johnson&Johnson, ABB, Coop Consumatori Nord Est, Fondazione MSD, TNT e 3M.

Redazione Online

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