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FAQ

Chi nomina l'Amministratore di sostegno e quali sono i suoi doveri?

In seguito all'accertamento sanitario dell'infermità, il giudice tutelare nomina l'amministratore di sostegno ed indica, tra le altre cose, i limiti di spesa sostenibile dall'amministratore nell'interesse del beneficiario, le operazioni che potranno essere compiute "in nome e per conto" dell'interessato, precisando date d'inizio e fine dell'incarico.

L'amministratore di sostegno deve sempre agire "con esclusivo riguardo agli interessi e alla cura del beneficiario"; in caso contrario viene sospeso, rimosso o, eventualmente, condannato a risarcire i danni.

Che differenze ci sono rispetto all'interdizione?
È l'infermo stesso che può attivare la procedura, nominare un consulente, esigere un rendiconto periodico e pretendere, in qualsiasi momento, la modifica o la revoca del provvedimento. È quindi possibile rendersi conto della differenza di approccio rispetto all'interdizione che determina una situazione di incapacità a 360 gradi e riguarda solo gli infermi di mente.

La figura dell'amministratore di sostegno è pensata per andare incontro a chiunque si trovi in difficoltà nell'esercizio dei propri diritti; non soltanto chi ha problemi di natura psichiatrica ma anche anziani, handicappati sensoriali, alcolisti, tossicodipendenti, soggetti colpiti da ictus e malati.

(ultimo aggiornamento: gennaio 2012)

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