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La riduzione dei tempi della giustizia civile costituisce uno degli obiettivi cardine della riforma varata lo scorso anno dal Ministro Orlando. Così, per far fronte all’annosa questione che affligge il sistema giudiziario del nostro Paese, è ufficialmente entrato nella fase operativa il progetto organizzativo «Arretrato civile ultra triennale - Programma Strasburgo 2», il piano strategico di interventi messo a punto dal Ministero della Giustizia per l'abbattimento del vecchio arretrato civile attraverso misure a costo zero e la progressiva riduzione del rischio legato ai rimborsi previsti dalle legge Pinto, la legge che prevede un’equa riparazione per le vittime delle lungaggini processuali.

 Il capo del dipartimento dell'Organizzazione Giudiziaria ha trasmesso a tutti gli uffici giudiziari il documento con il quale si vara ufficialmente il Progetto  e si consigliano gli adempimenti più urgenti da realizzare. Precedenza assoluta per le cause del secolo scorso: quattro mesi di tempo per l’azzeramento dei quasi 45.000 procedimenti civili iscritti a ruolo fino al 2000 e pendenti al dicembre 2014 presso corti di appello e tribunali e otto mesi per lo smaltimento delle 73.928 cause iscritte negli anni 2001-2005 (dati in calo rispetto all’anno precedente). Le misure si rendono urgenti e necessarie; l’arretrato della giustizia lumaca non è una infatti una questione legata solo ai tempi biblici dei processi, insostenibili per i cittadini e per lo Stato, ma anche una questione di costi economici: gli indennizzi previsti dalla legge Pinto sono infatti costati all’Italia circa 750 milioni di euro.
Leggi qui l’aggiornamento del progetto e qui un approfondimento della notizia.

Valentina Ceccarelli

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