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Troppe differenze nella qualità sanitaria tra Nord e Sud del Paese (la variabilità geografica più elevata di tutti i Paesi OCSE), troppe le regioni che hanno dovuto ricorrere al piano di rientro, e manca anche un raccordo fra le varie banche dati elettroniche che permetta di analizzare le criticità e comunque le peculiarità di ogni contesto di erogazione di servizi sanitari: questi sono i concetti che emergono dalla presentazione, lo scorso 15 gennaio, del Rapporto dell’organizzazione internazionale OCSE sulla qualità della Sanità italiana. Leggi la notizia su www.wired.it e www.healthdesk.it

Salvatore Zuccarello

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