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Il Piano nazionale della cronicità, che è una proposta del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (CnAMC)-Cittadinanzattiva, fornisce all’Italia una strategia, una visione e un programma di lavoro unitario sulle patologie croniche e lo fa attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni di cittadini e pazienti nonché individuando linee di intervento, obiettivi, risultati attesi, indicatori di monitoraggio e messaggi chiave di politica sanitaria.

Tonino Aceti, responsabile nazionale CnAMC, chiarisce: "Si guarda alla medicina d’iniziativa, alla presa in carico integrata della persona e l’adozione di Pdta nazionali. Si punta inoltre sul modello ad intensità di cura, sull’educazione terapeutica, sull’empowerment e sulla sanità digitale. Persistono però anche alcune ombre. Innanzitutto il ritardo; secondo il Patto per la salute il Piano andava approvato entro dicembre 2014. Non è nemmeno previsto uno specifico finanziamento".

Infine, il "nodo associazioni"; scrive Aceti: "Le organizzazioni di cittadini e pazienti non sono menzionate tra gli attori del Piano. Particolarmente grave il fatto che la sezione sul “ruolo delle associazioni dei pazienti e delle loro famiglie” sia stata scritta e pensata senza il confronto e il coinvolgimento delle organizzazioni di cittadini e pazienti che hanno collaborato alle altre parti del documento: così si delinea un’idea di associazionismo amministrato e ingabbiato".

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Salvatore Zuccarello

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