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Buone le intenzione del nuovo Ministro, si passi subito ai fatti

Cittadinanzattiva su terapia del dolore:
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uone le intenzione del nuovo Ministro, si passi subito ai fatti

 

Siamo soddisfatti dell’attenzione che il nuovo Ministro della Salute, Livia Turco, sta dimostrando sul tema terapia del dolore, per la quale si impegna a mettere in atto importanti interventi per incentivare le cure palliative nel nostro Paese.

Sappiamo però quanto le scarse risorse economiche a disposizione del servizio sanitario nazionale abbiano impedito anche negli scorsi anni la messa in pratica di validi principi. “Chiediamo pertanto al Ministro di lavorare affinchè si passi subito ai fatti, facendo in modo che la terapia del dolore rientri davvero nei Livelli essenziali di assistenza, per la cui definizione non si può far riferimento solo a logiche economiche”, dichiara Giustino Trincia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva.

Un primo importante passo andrebbe fatto introducendo la Carta dei diritti contro il dolore inutile, promossa da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato insieme a numerose altre associazioni, come strumento per valutare la qualità di strutture e servizi sanitari e del lavoro degli operatori sanitari.

La Carta, che sarà presentata domani a Bari, afferma otto diritti per non soffrire inutilmente, dal diritto al riconoscimento del dolore, che spesso i pazienti vedono sottovalutato o non riconosciuto, al diritto a veder alleviata la propria sofferenza nella maniera più efficace e tempestiva possibile, al diritto dei soggetti che non hanno voce, come bambini e anziani che troppo spesso non sono informati del diritto a non provare dolore inutile.

“Valutare il lavoro delle aziende e degli operatori sanitari anche sulla base della loro attenzione al sintomo dolore, significa rimettere al centro la persona con la sua dignità e i suoi diritti”, continua Trincia.

“A tutto il Governo chiediamo inoltre di cambiare in fretta la parte della recente normativa Fini-Giovanardi sulle droghe che aggiunge ulteriori difficoltà a quelle materiali e morali già esistenti per l’accesso ai farmaci oppiacei”.

Redazione Online

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