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Comunicato Stampa                                                Roma, 9 ottobre 2006

Finanziaria 2007: alcuni buoni segnali ma odioso e solo per fare cassa il ricorso ai ticket. Dopo tanto parlare della società civile, ora restituiteci il 5 per mille.

La Legge Finanziaria, così come presentata dal Governo, contiene scelte importanti e condivisibili, ma c’è bisogno di importanti correzioni per tutelare effettivamente i diritti dei cittadini. Questo in estrema sintesi il giudizio di Cittadinanzattiva sul testo in discussione in Parlamento.

Tra le scelte apprezzate, quelle a favore di un recupero del potere di acquisto delle retribuzioni più basse; il sostegno alla famiglia; il contrasto alla evasione fiscale e agli sprechi e la promozione della razionalizzazione della spesa nelle pubbliche amministrazioni; una prima riduzione dei costi della politica; gli incentivi al risparmio energetico e all’energia pulita e rinnovabile; il sostegno al servizio sanitario nazionale; le scelte per il diritto allo studio e la sicurezza scolastica, oltre che le nuove assunzioni nella scuola; l’investimento sulla sicurezza dei trasporti ferroviari, e per il rinnovamento del parco mezzi del trasporto pubblico locale; il rilancio del Mezzogiorno; la riqualificazione del sistema di rilevazione statistica; l’introduzione della polizze anti-calamità e la stessa riduzione del cuneo fiscale sul lavoro dipendente e l’introduzione di nuove tutele per i collaboratori, come l’indennità di malattia.

Accanto a queste scelte però, le decisioni del Governo richiedono adeguate correzioni in Parlamento. In particolare il forte ricorso ai ticket sanitari per finanziare il SSN: per quelli relativi ai DEA, senza alcun intervento per garantire servizi di base aperti 24 ore proprio per evitare il ricorso inappropriato ai pronto soccorso. O l’odioso balzello di 10 Euro imposto sulle prescrizioni, un nuovo metodo di fare cassa senza alcun ulteriore beneficio per i cittadini. Inoltre, le Regioni che hanno sforato obbligheranno i cittadini a coprire questo disavanzo. Ancora, l’eliminazione della possibilità di sostenere le organizzazioni civiche, le istituzioni di ricerca e di formazione scientifica e le associazioni di tutela dei consumatori con il 5 per mille o attraverso il trasferimento di beni dal demanio a cui non fa fronte alcuna altra forma di sostegno. Così come i pesanti tagli dei trasferimenti a favore di Regioni e soprattutto dei Comuni che quasi certamente si tradurranno in riduzione di servizi essenziali per i cittadini o di pesanti inasprimenti del prelievo fiscale degli enti locali. Per l’ennesima volta, la sottostima dei fondi per il funzionamento e l’adeguamento del servizio giustizia.

Anche sul fronte del diritto al lavoro e la costruzione di un nuovo welfare, l’inadeguatezza delle misure previste per le forme di lavoro non dipendente, con particolare riferimento ai giovani e ai contratti co.pro, per i quali viene introdotto solo un aumento dei contributi previdenziali, senza colmare l’enorme scarto con le vecchie forme di lavoro dipendente sul piano della copertura pensionistica, rischiando così che il tutto si traduca solo in riduzione delle retribuzioni nette dei lavoratori a progetto.

Redazione Online

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