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Cittadinanzattiva esprime cordoglio per le ennesime vittime di un terremoto che sta mettendo a dura prova vaste zone del Paese


"Il sisma che ha colpito oggi l’Emilia suggerisce riflessioni su come l’Italia sia effettivamente in grado di prevenire, gestire e superare simili eventi naturali" dichiara Antonio Gaudioso, vice segretario generale di Cittadinanzattiva.
"Non è ammissibile giustificare simili devastazioni solo con fattori naturali e condizioni  idrogeologiche. L’impressione è che – dinanzi a simili scosse – cade quel è stato tirato su in modo non conforme alle normative antisismiche o, come nel caso dei monumenti, dimenticato da una manutenzione ormai inesistente.
Quello che ci lascia particolarmente sconvolti è che", ha aggiunto Gaudioso, "il patrimonio storico-artistico del nostro Paese sia non messo in sicurezza e, se cose del genere accadono in Emilia Romagna, non osiamo pensare cosa potrebbe capitare in altre Regioni.
"Il territorio dell’Emilia Romagna è stato riclassificato da non sismico a un grado 3 dal 2005, che equivale a riconoscere che c’è una significativa attività sismica, conosciuta storicamente. Questa riclassificazione avrebbe richiesto un intervento di prevenzione e di formazione che sembra non esserci stato o essersi rivelato insufficiente.
Non dovrebbero inoltre crollare fabbriche e capannoni come fuscelli, soprattutto perché si tratta di costruzioni mediamente recenti, e che quindi avrebbero dovuto rispettare delle regole antisismiche. Ci chiediamo allora: chi doveva controllare cosa ha fatto? E chi li ha progettati e costruiti risponderà adesso? Non vorremmo che dietro questa tragedia si nasconda in realtà una spinta verso una declassificazione fittizia dei territori, volta solo a evitare i controlli".
Ci inquieta, inoltre, il taglio delle risorse alla Protezione Civile, vero baluardo di fronte a simili calamità.
In questo momento  la priorità va agli interventi a sostegno della popolazione colpita", ha concluso Gaudioso, "ci auguriamo però che superata l’emergenza si colga l’occasione per avviare una verifica delle responsabilità e investire, finalmente, sulla cultura della prevenzione sismica".  
Alessandro Cossu

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