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Cittadinanzattiva su spending review: solo tagli orizzontali che impoveriscono enti locali e i servizi ai cittadini, scarsa aggressione a sprechi e inefficienze.
Dieci proposte per una revisione civica della spesa

"Ci aspettavamo una spending review che, come un bravo giardiniere, tagliasse i rami secchi e curasse quelli malati. Ci ritroviamo invece con misure poco fantasiose e molto dannose che tagliano i servizi ai cittadini ed impoveriscono gli enti locali". Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva in merito al decreto sulla spending review approvato al Senato e che ora ritorna alla Camera per la fiducia finale.

 

 

"Vediamo misure che penalizzano famiglie ed imprese e impoveriscono i territori con tagli orizzontali di posti letto, tribunali, farmacie, caserme dei carabinieri e uffici postali, con costi finali più elevati dei presunti risparmi.

Abbiamo al contrario più volte fatto appello alle forze politiche ed istituzionali per recuperare risorse dall'evasione e dalla corruzione, con misure che frenino gli sprechi e il clientelismo, attivando al contrario, anche attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini nei controlli, meccanismo virtuosi soprattutto nella pubblica amministrazione.

Ci pare, che su questo fronte, il decreto sulla spending review non cambi la direzione.

Ci appelliamo dunque ancora alle forze politiche e al Presidente della Repubblica perchè si dia ascolto alle richieste dei cittadini, delle famiglie e delle imprese per bloccare lo spreco di risorse e rilanciare l'economia".

Queste alcune delle proposte di Cittadinanzattiva per una "revisione civica della spesa" contenute in un più ampio documento consultabile su http://www.cittadinanzattiva.it/.

1. introdurre una patrimoniale selettiva, diretta nei confronti di evasori e corrotti, che nella quasi totalità dei casi hanno un patrimonio non giustificato di seconde terze case, macchine di lusso;

2. riformare il mercato del trasporto pubblico locale su strada ferrata, mettendo fine alla situazione di monopolio;

3. ridurre il numero dei rappresentanti nelle assemblee legislative regionali, e nei consigli comunali, municipali e circoscrizionali;

4. procedere al commissariamento di Province, Comuni e Asl non virtuosi sotto il profilo finanziario, con l'accortezza di evidenziare gli enti virtuosi che al contrario diventeranno il modello di riferimento;

5. dimezzare i costi dei consigli di amministrazione delle aziende partecipate, degli enti intermedi, delle consulenze esterne e delle auto blu;

6. introdurre subito la sanità elettronica, a partire da cartella clinica virtuale, fascicolo sanitario, badge intelligente e tessera sanitaria;

7. prevedere il divieto di cumulo di incarichi per tutti i dirigenti pubblici;

8. ridurre la moltiplicazione di enti e procedure, basti pensare ad esempio, alla doppia visita di INPS e Asl per l'accertamento delle minorazioni civili, oppure alle procedure autoritative di Equitalia per la riscossione del tributi;

9. rendere obbligatoria la pubblicazione integrale e in tempo reale degli atti di gestione economica da parte di enti e aziende pubbliche, pena l'immediata rimozione della dirigenza;

10. rendere obbligatori e riformare i Consigli tributari in ogni Comune, dotandoli di maggiori poteri e inserendo come componenti non solo commercialisti in pensione ma esponenti dell'associazionismo civico estratti e non nominati.

Aurora Avenoso

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