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Cittadinanzattiva su Fiumicino: dallo “scarica bagagli” allo “scarica barile”, il trasporto aereo è al collasso. Stop agli scioperi e trasparenza su investimenti e responsabili

"Sconforta lo scenario del trasporto aereo nazionale ormai al tracollo. Chi controlla non lo fa, ma denuncia vuoti legislativi e si affida ad ispezioni tanto 'a sorpresa' da apparire del tutto eccezionali ed episodiche, le società di handling lamentano carichi di lavoro crescenti ma intanto nessuno si chiede in che modo la società diffidata si metterà in regola e chi finora le ha concesso di lavorare fuori dalle regole.

In tema di risorse da investire, nessuno si sbilancia per timore di essere smentito da qui a qualche mese; i sindacati nel frattempo si sono già portati avanti con il lavoro, prevedendo agitazioni a settembre (6 e 27) e ottobre (9). Il tutto a fronte di diritti dei passeggeri calpestati, standard di qualità assenti o disattesi, vacanze rovinate". Così vede Cittadinanzattiva la paradossale situazione di Fiumicino, in cui più che scaricabagagli sembrano all’azione tanti scaricabarile. "Sulla protesta dei doganieri chiediamo l’intervento di Governo e Commissione di garanzia sugli scioperi per evitare che si abusi della pazienza dei cittadini, già messa a dura prova dalla situazione di caos", dichiara Antonio Gaudioso, vice. segretario generale di Cittadinanzattiva. "Dopo giorni di passione, non possiamo accettare ulteriori disagi per i cittadini che tra l’altro continueranno anche nei prossimi mesi, visto che a settembre ed ottobre sono già in programma 7 scioperi. Tutte queste proteste dovrebbero indurre la Commissione di garanzia sugli scioperi e il Governo ad intervenire come avvenuto in Germania dove il Tribunale del lavoro ha vietato lo sciopero nelle ferrovie per gli enormi danni economici che arrecherebbe al paese in un periodo di ferie e spostamenti. L’impossibilità di comminare sanzioni serie e immediate, come ammesso dallo stesso ministro Bianchi, alla società di handling diffidata, di cui non si capisce perchè si fatichi a conoscere il nome, evidenzia la mancata individuazione di standard di qualità nel contratto di concessione dell’Enac. Si è detto genericamente che a settembre ci sarà un piano di investimenti maggiori ma nel dettaglio non sappiamo assolutamente nulla. Al contrario – conclude Gaudioso - chiediamo che, trattandosi di servizio pubblico, ci sia trasparenza e possibilità di vigilanza civica: per questo vogliamo che si renda pubblico ed evidente sul sito del Ministero, a disposizione di tutti i cittadini, il dettaglio del piano di investimenti e soprattutto lo stato di avanzamento degli stessi per evitare che il prossimo anno ci si trovi nella stessa situazione".

Redazione Online

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