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Comunicati

108 iniziative per la XI Giornata europea dei diritti del malato, in programma dal 2 all'11 maggio, in tutte le Regioni italiane, dedicate in particolare al tema delle liste d’attesa. e una celebrazione europea  che avrà luogo il 10 maggio a Bruxelles. La Giornata è promossa da Cittadinanzattiva, attraverso le sue reti del Tribunale per i diritti del malato e di Active Citizenship Network (ACN).

“Come emerge dall'ultimo Rapporto PiT salute, circa un cittadino su tre ci contatta perché fa fatica ad avere le cure di cui ha bisogno e nella metà dei casi ciò dipende dalle lunghe liste d’attesa. Per questo abbiamo deciso di dedicare questa Giornata al problema che con più frequenza incontrano i cittadini, violando il diritto primario che è quello di “accedere” alle cure necessarie. Abbiamo scelto di essere in prima linea per garantire in pratica quella trasparenza sui diritti che i cittadini hanno e sulla quale le Istituzioni arrancano”, commenta Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

Le assemblee locali e i volontari di Cittadinanzattiva incontreranno i cittadini, nelle sedi del Tribunale per i diritti del malato, ma anche in piazze, centri sociali, centri commerciali, distretti sanitari, comuni, per informarli sui loro diritti di fronte alle liste d’attesa. Saranno anche raccolte segnalazioni sul tema e consegnata la Carta Europea dei diritti del malato.

Sulla pagina web dedicata è possibile avere informazioni dettagliate sulle singole iniziative, nonché scaricare gratuitamente i moduli per tutelarsi in caso di lunghi tempi di attesa, liste bloccate o poco trasparenti sia per interventi chirurgici, che per visite o esami diagnostici.

“Chiediamo al Ministero della Salute e alla Conferenza delle Regioni di rilanciare una politica nazionale forte ed unitaria di governo delle liste di attesa che capitalizzi le esperienze messe in atto da alcune Regioni (come Emilia Romagna, Veneto) per metterle a sistema su tutto il territorio nazionale e non lasciare indietro nessuno. E su questa partita devono essere coinvolte le organizzazioni di tutela dei cittadini.  Una delle prime questioni da affrontare è il governo reale dell'intramoenia: non solo oggi troppo spesso è una scelta obbligata per il cittadino, per aggirare tempi troppo lunghi di attesa, ma è anche a rischio di fenomeni opachi o corruttivi, come rileva l'ANAC.  Invitiamo i cittadini che incontrino liste d'attesa bloccate a non arrendersi a questo fenomeno illegittimo e a segnalarlo usando l'apposito modulo sul nostro sito. Le Regioni intervengano in modo deciso per garantire che ciò non accada. Ricordiamo che sono previste sanzioni economiche da 1000 a 6000 euro in questi casi: si applichino le sanzioni e si usino queste risorse per ridurre i tempi d'attesa”, conclude Aceti.

Ufficio Stampa

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