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Un logo per il Servizio Sanitario nazionale: prosegue la campagna di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato #Yeslogo, un concorso promosso con i cittadini e i professionisti del SSN in occasione del quarantennale

Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, dopo aver lanciato ufficialmente nel mese di marzo, insieme alle oltre 100 associazioni aderenti al Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici #YeSLogo, un’iniziativa per donare al SSN non solo una sua immagine, attraverso un logo costruito dal basso, attraverso la partecipazione di cittadini, professionisti della salute e della creatività, ma anche una consapevolezza diffusa dell’importanza della cura di questo bene comune e del ruolo che tutti noi possiamo avere per difenderlo e valorizzarlo.  

Già a novembre, grazie al contributo delle associazioni di pazienti erano state messe a fuoco, attraverso un primo focus group, 54 parole che descrivono il SSN del presente e del futuro.

Un secondo focus group, tenutosi il 16 maggio, attraverso appunto il contributo di professionisti e opinion leader impegnati nella tutela e cura della salute, ha aggiunto ulteriori parole chiave. Le stesse verranno quindi selezionate attraverso il voto di tutti sul sito dedicato alla campagna, e che lanceremo nei prossimi giorni Le parole più votate saranno la base per la messa a punto del bando di concorso, costruito grazie a un panel multistakeholder: associazioni di cittadini e pazienti, mondo della salute e della creatività, designer, filosofi, giornalisti, bioeticisti, sociologi, architetti, etc.

Il bando di concorso per la realizzazione di un logo del Servizio Sanitario Nazionale è rivolto in particolare a giovani creativi e professionisti della comunicazione per una visione che guardi con occhi nuovi al futuro del SSN come bene comune.

“Vogliamo regalare al nostro Servizio Sanitario Nazionale una nuova immagine, per contribuire alla tutela di un bene comune, per restituirne il valore essenziale che ha per la vita, la salute, l’economia e la democrazia del nostro Paese. Per questo abbiamo scelto di farlo attraverso la partecipazione attiva di tutti: cittadini e professionisti che lavorano nel mondo della salute. Non è una operazione di maquillage, ma una iniziativa ambiziosa che vuole far sentire tutti parte di un’impresa comune, orgogliosi di farne parte perché questo patrimonio di professionalità, solidarietà e democrazia sia tutelato e rilanciato anche per le generazioni future, superando le difficoltà che oggi esistono. Vogliamo infine ringraziare l’azienda AbbVie che ha creduto insieme a noi sin dall’inizio in questa operazione, permettendoci così, in maniera incondizionata, di realizzare "la fase preliminare del progetto".

 

Ufficio Stampa

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