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Editoriali

ufficio_pubblicoBrutta aria per i fannulloni, buone speranze per i meritevoli! di Teresa Petrangolini

E' normale che un dirigente delle relazioni esterne prenda un incentivo perché produce una rassegna stampa per l’azienda? Ma non è questo il suo compito istituzionale, per il quale è ridicolo prevedere incentivi?
E ancora, è giusto che di fronte all’obiettivo fissato per un dirigente di migliorare la qualità di un servizio al pubblico...


L’indicatore usato per misurarlo sia l’organizzazione delle ferie del proprio personale? Non è forse compito ordinario di ogni dirigente occuparsi della gestione di permessi e ferie per garantire il buon andamento della propria struttura?La Regione Lazio ha recentemente mandato a tutte le Asl l’indicazione di inserire rappresentanti dei cittadini nei Nuclei di valutazione dei dirigenti. Si tratta di organismi, previsti anche nei Contratti collettivi di lavoro, che hanno il compito di verificare annualmente i risultati conseguiti dai dirigenti in relazione agli obiettivi di qualità fissati, anche ai fini della erogazione degli incentivi. L’esempio della Regione Lazio lo ha cominciato a seguire anche la Regione Puglia e ci auguriamo che altre amministrazioni lo imitino.
Infatti, nei casi in cui il coinvolgimento dei cittadini è stato realizzato - nel Lazio in tre Asl, in Puglia in una -, se ne sono già viste delle belle. Qualche esempio: è normale che un dirigente delle relazioni esterne prenda un incentivo perché produce una rassegna stampa per l’azienda? Ma non è questo il suo compito istituzionale, per il quale è ridicolo prevedere incentivi?
E, ancora, è giusto che di fronte all’obiettivo fissato per un dirigente di migliorare la qualità di un servizio al pubblico, l’indicatore usato per misurarlo sia l’organizzazione delle ferie del proprio personale? Non è forse compito ordinario di ogni dirigente occuparsi della gestione di permessi e ferie per garantire il buon andamento della propria struttura?

L’inserimento dei cittadini nei Nuclei di valutazione risponde alla necessità di fare della misurazione del lavoro uno strumento per selezionare i bravi e sanzionare i lavativi, evitando che continui ad avvenire quello che è avvenuto in passato: gli incentivi, quelli che servirebbero per premiare la produttività, dati a pioggia a tutti per evitare questioni, conflitti, contenziosi e beghe sindacali.
Come si può fare infatti una seria valutazione delle cosiddette “performance” se chi verifica lavora all’interno della medesima struttura di chi è verificato, e può essere quindi influenzato da legami, scambio di favori, ricatti?
Meglio introdurre un soggetto nuovo, quale può essere il rappresentante di una organizzazione di tutela, che abbia sperimentato sulla sua pelle che cosa significa qualità di un servizio rivolto al cittadino. Quindi, ben vengano i cittadini a controllare, anche per verificare come vengono spesi i loro soldi investiti, tramite le tasse, nel Servizio sanitario nazionale e negli altri servizi di pubblico interesse del nostro Paese.
   
Volere partecipare e mettere bocca non è però sufficiente se non si hanno le competenze. Per questo Cittadinanzattiva ha organizzato per un primo “manipolo” di propri rappresentanti un corso di formazione, organizzato assieme alla società ISSOS, per entrare nel merito della materia: che cosa sono i sistemi premianti, quali sistemi di valutazione adottare, come costruire gli obiettivi e come controllarli, e così via.
Cittadini attivi, quindi, con un mestiere civico in tasca: la valutazione dei dirigenti pubblici.

Redazione Online

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