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Editoriali

marino alemanno 2015 02 15

Cari candidati,
vi scriviamo perché domenica i cittadini di Roma dovranno decidere chi nei prossimi anni avrà l’onore e l’onere di governare la nostra città.
Crediamo, e la bassa affluenza al primo turno dei votanti lo dimostra, che la fiducia dei cittadini sia ai minimi e solo dando un segnale di forte discontinuità dal punto di vista del metodo e del merito ci sia la possibilità di ridurre un divario tra cittadini ed istituzioni che rischia di essere irrecuperabile. 
Dal punto di vista del merito senza dubbio alcune proposte sono:

  1. Intervenire sul funzionamento della macchina amministrativa per far sì che i cittadini siano “al centro” delle attenzioni e si sentano “padroni di casa “ e non sudditi della nostra città è fondamentale quindi semplificare al massimo gli adempimenti che competono all’amministrazione:
  2. Procedere ad una integrazione dei servizi socio sanitari tra Regione e Comune per evitare duplicazioni e sprechi e soprattutto per renderli più efficienti;
  3. Fare una operazione di “monitoraggio” delle strade della capitale per verificare la presenza di buche o ostacoli che rallentano il traffico creando un sistema per cui i cittadini o i comitati di quartiere “adottino” un pezzo di strada mettendo a disposizione un collegamento diretto con il servizio competente del Comune in modo che laddove bisogna intervenire lo si faccia in tempi rapidi;
  4. Intervenire con una seria politica sulla raccolta differenziata e sul porta a porta che coinvolga direttamente i cittadini e le piccole e medie imprese favorendo anche la comunicazione del “ritorno” per la città in termini di benefici di questo tipo di azioni. E’ essenziale inoltre intervenire con una azione che spezzi il monopolio privato della gestione dello smaltimento dei rifiuti in cui nessuno sinora è riuscito a porre rimedio.
  5. Realizzare un percorso trasparente e pubblico su tutte le nomine di competenza  dell’amministrazione, chiedendo di presentare curricula e comunicando i criteri di scelta delle persone nominate. Questo perché dei passaggi più rilevanti della cattiva amministrazione storicamente della nostra città è stato legato a persone incompetenti, spesso corrotte o più semplicemente “amici degli amici” i cui meriti poco avevano a che fare con le competenze richieste.
  6. Creare un ufficio “transparency & accountability” dell’amministrazione comunale  che abbia competenza sui temi della promozione della trasparenza e della capacità di “rendere conto” alla comunità delle scelte pubbliche.
  7. Fare una grande operazione che porti Roma ad essere la capitale della legalità, una città dove si facciano rispettare le norme senza tentennamenti, dove si rispettino tutte le istituzioni e non si ignorino da parte della stessa amministrazione le norme che prevedono la collaborazione interistituzionale in tema di tutela del patrimonio culturale, monumentale, archeologico e paesaggistico. Per troppo tempo ad esempio il ruolo delle Soprintendenze è stato svilito.
  8. Creare un sistema di monitoraggio puntuale e verificabile da tutti i cittadini dei lavori pubblici della Capitale attraverso un sito internet dove vengano comunicati mensilmente gli stati di avanzamento dei lavori e, in caso di problemi e di ritardi, si specifichino le responsabilità.
  9. Affidare, coerentemente con quello che già prescrive la legge, alle associazioni dei consumatori il monitoraggio della qualità dei servizi erogati dalle aziende di servizi pubblici locali controllate dall’amministrazione comunale.
  10. Coinvolgere rappresentanti delle organizzazioni dei cittadini, sulla base di una selezione di curricula aventi i requisiti, negli OIV (organismi interni di valutazione) dei dirigenti dell’ amministrazione comunale in modo da creare la massima trasparenza sui criteri di valutazione dei dirigenti pubblici.
  11. Realizzazione per tutti gli appalti di una sorta di un “collaudo civico” che preveda la presenza nelle commissioni che gestiscono gli appalti pubblici di un rappresentante di organizzazioni civiche (scelto sulla base di curriculum e competenza) in veste di osservatore che contribuisca a rendere più trasparenti i processi.

In generale dal punto di vista del metodo il problema è vedere i cittadini e le organizzazione civiche come una “risorsa”, come dei “creatori di valore aggiunto”, come dei soggetti il cui coinvolgimento aiuta a far funzionare meglio la macchina pubblica e non un come un fastidioso impiccio da tenere a distanza, magari “imbalsamare” e riesumare solo nelle campagne elettorali.
Siamo reduci da decenni di campagne, ai vari livelli dell’amministrazione pubblica del nostro paese, fatte di promesse a cui seguivano (più o meno a distanza di una settimana dalle elezioni…) richieste di “non disturbare il manovratore perché noi sappiamo di cosa c’è bisogno”, frase che ogni volta che veniva pronunciata scavava un fosso più ampio tra cittadini e istituzioni.
Vi chiediamo di assumervi l’impegno di far si che questi 11 punti possano essere attuati, di garantire una forte discontinuità. Ne abbiamo bisogno per costruire una città migliore.

Un cordiale saluto
Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva
Roberto Crea, Segretario regionale del Lazio di Cittadinanzattiva

 

La risposta di Ignazio Marino

Antonio Gaudioso

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