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Editoriali

punto_09_09_10La morte di Angelo Vassallo, l'amministratore del piccolo Comune di Pollica, in provincia di Salerno, non è il classico omicidio di camorra, sebbene la Camorra sia secondo gli inquirenti il mandante e l'esecutore di questo delitto. Non lo è perché avviene dopo più di venti anni da un episodio del genere in Campania, non lo è perché di certo il Cilento non è Scampia, il quartiere della Sanità o qualunque altro luogo ad alta concentrazione di criminalità organizzata in cui ci si potrebbe aspettare un episodio del genere.

Angelo Vassallo è il tipico esempio di amministrazione e di politica che ci piace, al di là della sigla politica. Valori come quelli della trasparenza, della difesa della legalità, della difesa del territorio e della promozione di un modello diverso di sviluppo ci accomunano ai numerosi cittadini di questo Paese che, nel silenzio, lavorano e producono importanti effetti, a tutela dei beni comuni. E che, appunto come nel caso di questo Sindaco finito sotto i colpi dei sicari, pochi conoscono.

Pollica è più nota alle cronache per le sue “propaggini” marine, Acciaroli e Pioppi, che per un lungo periodo hanno rappresentato il luogo in cui costruire le seconde case, a favore della villeggiatura della media e alta borghesia campana. Una economia che ben poco lasciava al territorio, se non, nella migliore delle ipotesi, la paga per chi veniva “assunto” in un cantiere edile che, appunto, costruiva le villette dei vacanzieri.

Il sindaco rappresentava un “oggettivo impedimento ai grandi affari e alla speculazione, chi lo ha ucciso ha fatto una sorta di investimento valido per i prossimi anni. Insomma, si è eliminato un impedimento alla cementificazione del territorio”, sostengono gli inquirenti. Lui infatti, e lo dicono i fatti, non gli annunci politici, aveva in mente una idea di sviluppo diversa, puntava a far diventare il suo un centro del turismo di qualità, senza scarichi non depurati in mare, un porticciolo turistico gestito all'insegna della trasparenza, e senza inseguire crescite economiche a discapito della qualità ambientale. Due anni fa il Comune si era dotato di un piano regolatore severo, con limiti chiari e forti per chi volesse costruire in un'area che di sicuro fa gola a molti. E su cui si sono concentrati acquisti da parte di alcune delle famiglie di camorra più influenti.

Un uomo, Vassallo, a cui gli oppositori avevano dedicato, riporta “Il Fatto Quotidiano” del 8 settembre 2010, un “festino” funebre  quando si era dimesso da Presidente della Comunità Montana in cui aveva portato il suo approccio: conti in ordine, trasparenza, controllo su bilancio e spese. Una festa annunciata con tanto di annuncio funebre, e di fuochi d'artificio.

Ma i cittadini, oltre 2000, il giorno stesso dell'omicidio hanno risposto. Con compostezza. In silenzio. Mentre sull'assassinio iniziano ad addensarsi nebbie relative a presunti collegamenti tra forze dell'ordine e “strani personaggi”. Gli inquirenti non escludono al momento alcuna pista.

Come spesso accade, sono i piccoli grandi uomini che scrivono la storia, a noi cittadini attivi spetta il compito di non farli cadere nel dimenticatoio, di sostenere le persone come Angelo Vassallo apertamente, fornendo sostegno non solo morale, e non solo in queste ore in cui l'episodio è ancora sulle pagine di giornale. E servono strumenti operativi, che permettano ai cittadini di dare il proprio contributo, favorendo la presenza della società civile negli organi di controllo degli appalti e nella progettazione delle politiche di sicurezza per il territorio.

Alessandro Cossu
responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione di Cittadinanzattiva

Redazione Online

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