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Editoriali

pedaggio autostradale 2015 02 13

Il nuovo anno è iniziato come tutti gli altri per gli automobilisti italiani, i pedaggi autostradali sono aumentati considerevolmente anche quest’anno.
Nella scheda, predisposta dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, si evidenziano gli aumenti degli ultimi 4 anni, con una media complessiva del 15,92%, con picchi fino al 48,70 in valle D’Aosta

 

 

 

 

consumatori-pendolari-pedaggi-tabella

 

In questo contesto di aumenti e in una giungla di sei sistemi tariffari differenti e un sistema di concessionarie da rivedere, tanto che a breve è prevista un’audizione parlamentare per rivedere modalità delle concessioni, che in questi anni hanno penalizzato i consumatori in termini di qualità del servizio, ha spiazzato la proposta del Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, che propone alle concessionarie stesse di prevedere uno sconto del 20% per i pendolari ( con l’obbligo di dotarsi di Telepass), per chi percorre almeno 50 km per 20 giorni al mese.Questa misura dovrebbe andare in vigore già da febbraio.
Abbiamo letto con attenzione questa proposta, apprezzando l’intenzione del Ministro avanziamo qualche perplessità.
La prima perplessità è su chi paga questi sconti. Polemicamente possiamo affermare che i consumatori hanno già pagato questi sconti in questi anni e che la proposta del Ministro Lupi rappresenta una forma di risarcimento tardivo?
Le altre due perplessità riguardano la capacità di dare una risposta risolutiva alle esigenze dei pendolari e quella di abbattere considerevolmente i costi dei carburanti.
Il tema dei pendolari è da anni nel nostro paese nell’agenda dei cittadini, ma, ahimè, fatica ad entrare nell’agenda del governo.
In una fase storica, in cui si parla di smart city, il tema della mobilità e del pendolarismo deve essere affrontato in un’ottica di visione integrata. I paesi devono essere in grado di valorizzare tutte le risorse che sono al proprio interno, quindi in termini di mobilità, questo significa saper sfruttare i flussi di pendolari, e il resto del traffico secondo una logica di efficacia ed efficienza.
Ogni mattina  milioni di persone lottano per salire a bordo di un treno e i passeggeri aumentano, perché la crisi obbliga tanti a lasciare l’auto nel parcheggio.
Il sistema del trasporto ferroviario si è concentrato sui profitti dell’Alta velocità; il governo non ha soldi, e le Regioni, vere padrone del settore, usano soprattutto le forbici: hanno tagliato 700 milioni nell’ultimo triennio.
Tutti gli attori del trasporto devono essere inclusi in un piano di valorizzazione reciproca, integrando mobilità collettiva e mobilità individuale, riuscendo assieme, in maniera sinergica, a rendere al cittadino un servizio ad alto valore, flessibile e capillare al tempo stesso soprattutto sostenibile.
L’ultima perplessità, è quella legata al silenzio assordante sulla riduzione fiscale dei carburantiin particolare sulle accise oggi i costi sostenuti dagli automobilisti reddito sono troppo elevati e penalizzanti.
Il sistema di tassazione adottato in Italia è senza ombra di dubbio il più vessatorio nell’UE, secondo gli ultimi dati, all’inizio di dicembre la benzina italiana era la più cara d’Europa, con un prezzo alla pompa di € 1,726 al litro e una differenza rispetto al prezzo medio in Europa di ben 27,4 centesimi (Fonte: Centro Studi Promotor)
Chiediamo quindi al Ministro Lupi di inserire la proposta in una visione strategica sulla mobilità nel nostro paese. Il paese non ha bisogno di proposte frammentate sganciate da una visione organica del settore, una visione in grado di iniziare a definire, tramite proposte e provvedimenti, un servizio che sappia rilanciare il settore e renderlo competitivo, anche tramite la soddisfazione dei consumatori.

Tina Napoli

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