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Editoriali

bifronte giustizia 2015 02 26

 

Ai cittadini così appare: ha una faccia per chi ha i soldi e l’altra per chi non ne l’ha; una faccia per i potenti e un’altra per le vittime. Il pesante conflitto in atto tra politica e magistratura, non fa che rendere marginali tutti quegli aspetti dell’amministrazione della giustizia che incidono negativamente sui tempi dei processi; che è come dire la possibilità stessa per le vittime dei reati di ottenere il diritto alla giustizia.Su tale conflitto molto è stato detto e scritto. A noi di Cittadinanzattiva resta il dovere di ribadire che in Calabria (lo stesso dicasi anche per la Sicilia) il malaffare e la corruzione ha impregnato la vita delle istituzioni, ha sottratto risorse, drogato l’economia e ha portato via le speranze di giustizia dei cittadini onesti (il diritto al lavoro, all’impresa, alla sicurezza, alla salute). 

Inutile chiedersi come sia stato possibile! 
Ai calabresi onesti si è rivolto il Congresso Nazionale di Cittadinanzattiva (Roccella Ionica, 2006); ha messo in evidenza l’importanza del ruolo dei cittadini nella lotta per la legalità e, quindi, in una logica sussidiaria, dell’esercizio di responsabilità da parte della cittadinanza attiva, al fine di riportare le istituzioni della Repubblica, le comunità locali e i luoghi in cui viviamo alla loro essenza di “beni dei cittadini”. Questi beni vanno sottratti alle pratiche illegali e a quei comportamenti che, ormai, sono divenuti paradossalmente abituali come, ad esempio, la gestione clientelare degli incarichi pubblici, l’omertà, l’autoreferenzialità delle istituzioni, l’uso privato di pubbliche funzioni.
Per contrastare il malaffare, in Calabria come altrove, serve una Giustizia di qualità, accessibile, erogata in tempi celeri e una Magistratura indipendente come indica la Costituzione Italiana.

Vogliamo giustizia!
Consapevole di ciò, Cittadinanzattiva si impegna per portare concretamente all’attenzione dei soggetti istituzionali e delle componenti dell’ordinamento giudiziario il punto di vista dei cittadini sullo stato del Servizio Giustizia e sulle principali questioni su cui è indispensabile intervenire. Soltanto attraverso il ruolo attivo dei cittadini nella cura dell’interesse generale, secondo il principio di sussidiarietà (ultimo comma - art. 118 della Costituzione Italiana), sarà possibile giungere ad una migliore organizzazione della Giustizia quale servizio al cittadino.

Lavoriamo perché i diritti non abbiano rovesci!
Questo è lo slogan della Campagna di mobilitazione dei cittadini promossa da Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva. Anche i giovani volontari del Servizio civile nazionale lavoreranno, da dicembre 2007 e per un anno, con Cittadinanzattiva per rendere la giustizia italiana un po’ più giusta

 

 

Mimma Modica Alberti

Coordinatore nazionale di Giustizia per i diritti 


Mimma Modica Alberti

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