Menu

Editoriali

punto_05_02_09Anche se avrebbero diritto ad una norma che semplifica la loro vita, molti cittadini continuano ad essere ingiustamente chiamati a visita per vedere riconfermata una patologia che purtroppo non potrà migliorare. E' questa in estrema sintesi la situazione paradossale che stanno vivendo tutti i pazienti interessati dalla legge n. 80 del 2006. Questo testo, varato grazie anche a una massiccia campagna di mobilitazione di numerose organizzazioni civiche, prevede infatti che tutte le persone affette da patologie o menomazioni destinate ad aggravarsi o stabilizzate, e indicate in una apposita tabella, non debbano più essere sottoposte alla "chiamata" periodica da parte delle Commissioni Invalidità delle ASL per vedersi accertato il proprio stato di salute.

Da una recente indagine della Associazione Nazionale Infezioni Osteoarticolari, la procedura, che dovrebbe essere effettuata d'ufficio, non risulta applicata in moltissime Regioni.

I dati dell'ANIO confermano quanto già denunciato da Cittadinanzattiva nell'ultimo Rapporto Pit Salute e, in particolare, le crescenti segnalazioni da parte di cittadini che ricevono richieste illegittime di visite di rivedibilità da parte delle Commissioni delle Asl, con conseguente sospensione per diversi mesi dei relativi benefici economici per le famiglie (indennità di accompagnamento per invalidi civili totali e indennità di comunicazione, pari rispettivamente a 471 e 236 euro mensili).
La mancata applicazione di queste norme, oltre a comportare grandi disagi per i cittadini, rappresenta anche uno spreco di risorse pubbliche, le quali al contrario potrebbero essere utilizzate per potenziare i servizi sanitari e sociali. Infatti, all'evidente danno economico e sociale per i cittadini, si somma un danno per le casse dello Stato. La mancata attuazione della legge 80 si traduce in una inutile voce di spesa per sostenere i costi delle Commissioni Invalidi (con relativi "gettoni" di presenza per i componenti) e l'attivazione di procedure burocratiche inutili, con relativi costi in termini di persone impiegate. Anche l'INPS si è attivato affinché le ASL evitassero una non dovuta chiamata a visita dei cittadini con due distinte comunicazioni, l'ultima delle quali è del 3 giugno 2008.
E' per questo motivo che Cittadinanzattiva, insieme ad altre organizzazioni ha deciso di lanciare una campagna di campagna di mobilitazione, informazione e tutela che coinvolga cittadini, associazioni, istituzioni e media.
Questo l'elenco delle Organizzazioni che hanno già aderito: ANIO, UILDM-Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, AIC - Ass. It. per la lotta contro le cefalee, AIMA - Ass. It. malattia di Alzheimer, AINAD - Ass. It. nutrizione artificiale domiciliare, AIMAR - Ass. It. Malformazioni Ano-rettali, AIP - BPCO - Ass. pazienti con Broncopneumopatia cronica ostruttiva, ANMAR - Ass. Naz. malati reumatici, ALMAR - Ass. Laz. malati reumatici, ANPI - Ass. Naz. Patologie Intestinali dell'età evolutiva ed infantile, AZIONE PARKINSON, FAIP - Federazione associazioni italiane paraplegici, FAND - Ass. Naz. Diabetici, FEDERASMA - Federazione associazioni asmatici allergici, LIOS - Lega It. Osteoporosi, PARENT PROJECT Onlus - Genitori contro la Distrofia Muscolare di Duchenne e Becker, UNIAMO - F.I.M.R. Federazione Italiana Malattie Rare - Onlus, ANANAS - Associazione nazionale aiuto per la neurofibromatosi amicizia e solidarietà.

Sono disponibili, all'indirizzo web del sito dedicato all'invalidità,  i moduli necessari a "mettere in mora" le singole ASL per la corretta applicazione di quanto previsto dalla legge.

 

Francesca Moccia
Coordinatrice del Tribunale per i diritti del malato

Redazione Online

Iscriviti alla newsletter

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido


Valore non valido

Valore non valido