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Editoriali

Abbiamo avuto modo nelle settimane scorse di apprezzare pubblicamente le prime decisioni assunte dal neo Ministro dell’Istruzione Profumo, alcune delle quali, bisogna darne atto, già avviate dal suo predecessore. In particolare, l’avvio dell’operazione Scuola in chiaro, lo sblocco dei fondi Cipe per l’edilizia scolastica, e da ultimo, l’importanza della memoria storica per i più giovani, con i viaggi nei campi di concentramento, rappresentano tre segnali importanti, in tre ambiti diversi, che crediamo possano contribuire al rilancio della scuola come bene comune e che hanno caratterizzato l’impegno del settore Scuola di Cittadinanzattiva, che compie dieci anni.

 

Crediamo, però, che se in ciascuno dei tre ambiti non si individueranno da subito le tappe di prosecuzione del lavoro intrapreso, anche questa volta, succederà che al prossimo cambio di legislatura questi buoni propositi e avvii programmatici moriranno miseramente, lasciando sul terreno ancora una volta speranze disilluse e tradite e difficilmente recuperabili, soprattutto nei più giovani.

La scuola in chiaro è un’operazione di trasparenza e accessibilità a dati ed informazioni relative a migliaia di scuole riguardanti l’organizzazione della vita scolastica. Rappresenta un passo avanti notevole, soprattutto per coloro che debbono iscrivere i propri figli ad un nuovo corso di studi. Ci permettiamo, a questo riguardo, di suggerire come obiettivi a breve termine quelli di estendere tale pratica a tutte le scuole italiane, inserire i dati relativi alla sicurezza di tutti gli edifici scolastici, in una parola far decollare la tanto sospirata “Anagrafe dell’Edilizia scolastica”, indicare i costi per l’erogazione di alcuni dei servizi all’interno della scuola, come il contributo annuale richiesto, la mensa, i corsi di vario tipo, ecc., che tanta incidenza hanno sulla vita delle famiglie.

I fondi per l’edilizia scolastica. E’ fondamentale ridare slancio all’edilizia scolastica sia con gli interventi di messa in sicurezza e di recupero di edifici non sicuri, sia con la costruzione di nuovi edifici eco sostenibili, come si è ripreso a fare con questo Governo. Ma non basta. Occorre avere il coraggio e la determinazione di incidere, contemporaneamente sui meccanismi di semplificazione, in primis sui limiti imposti dal patto di stabilità, per un pieno e rapido utilizzo di tutti i fondi, pubblici e privati; sui meccanismi di controllo, per il rispetto di tempi e di modalità esecutive corrette e sicure; perché vengano eliminati sprechi.

L’educazione civica. Ribadire l’importanza della memoria storica per i più giovani, come ha fatto il Ministro Profumo nei giorni scorsi, partecipando ad un viaggio nei campi di sterminio, è cosa di fondamentale importanza. Ma ci permettiamo di chiedere: che fine ha fatto "Cittadinanza e Costituzione", cioè l’educazione civica nelle scuole all’interno della quale un'iniziativa come quella troverebbe naturale collocazione e ulteriore sviluppo? Anche la cronaca di questi giorni ci mostra atti di violento razzismo, di inciviltà dilagante, di irresponsabilità crescente, di esacerbato individualismo, verso le persone e le cose, anche da parte dei giovanissimi, ai quali assistiamo impotenti e rassegnati.

Perché non confidare nella potenza della cultura, dell’educazione e della partecipazione civica? Perché non ripartire dall’educazione civica dei più giovani? Chiediamo che dopo 54 anni dalla sua istituzione con Moro, passando per i ministri Berlinguer, Moratti, Fioroni, Gelmini, nessuno abbia saputo creare uno spazio curriculare stabile (e non più sperimentale), nel quale offrire ai ragazzi saperi costituzionali e istituzionali, competenze trasversali civiche, ma soprattutto opportunità pratiche di esercizio di partecipazione attiva, nella scuola e sul territorio. Potrà essere il Ministro Profumo, la persona in grado di di offrire ai giovani un quadro di riferimento indispensabile a costruire il loro futuro di cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri, come disse il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2008 commentando il rilancio (poi naufragato) dell’educazione civica?

Abbiamo delineato tre proposte certamente impegnative, certamente innovative e poco dispendiose, sulle quali siamo in grado di offrire un contributo certamente qualificato.

 

Adriana Bizzarri, Coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva

Adriana Bizzarri

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