Menu

Editoriali

vittime bullism 2015 02 26

"Un aeroporto con una torre di controllo poco efficiente e un po' di erbacce sulla pista": una immagine ed un titolo che parlano da soli così come i dati emersi dalla Prima indagine sui comportamenti violenti a scuola, realizzata dalla Scuola di cittadinanza attiva e presentata lo scorso giugno a Roma. Dalla mole dei dati raccolti (5.418 studenti e 592 insegnanti delle scuole secondarie intervistati) si possono trarre informazioni ed indicazioni molto precise. Innanzitutto, emerge con chiarezza come sia più opportuno e necessario parlare di comportamenti violenti a scuola e non solo di bullismo (termine usato troppo spesso in modo improprio) perché purtroppo a scuola da qualche anno si manifestano situazioni di disagio e di illegalità più diffuse e variegate che non nel passato che vanno conosciute e fronteggiate con strumenti e modalità diversi.

 

 

Nuovo, per esempio, è certamente l'uso distorto dei media nella diffusione di tali comportamenti, nuovo è il discredito, la mancanza di rispetto e gli atti di violenza nei confronti dei docenti, nuova è la quantità e la gravità degli episodi di vandalismo all'interno degli edifici scolastici.

 

 

Da qui la necessità di approfondire le ricerche, predisponendo un piano nazionale di prevenzione e di contrasto ai comportamenti violenti a scuola con il concorso di tutte le agenzie educative (scuola, famiglie, associazioni, ecc.) e dei soggetti interessati (esperti, forze dell'ordine, organismi appositi), ripartendo da ciò che già è stato messo in campo e ha dimostrato di ottenere risultati: il portale del Ministero dell'Istruzione "Smonta il bullo", le campagne di informazione come quella di Cittadinanzattiva "Attenti alla maleducazione", il numero verde nazionale per segnalare i casi di bullismo, ecc.

Il ritratto degli adulti che emerge dall'indagine, è di adulti deboli, poco autorevoli ed incoerenti, di adulti che faticano a fare gli adulti. Agli insegnanti gli studenti chiedono, infatti, di essere disposti a discutere, di essere coinvolgenti e preparati, di stabilire delle relazioni umane e professionali stabili e significative. Da qui la necessità di sostenere gli insegnanti con iniziative di formazione, di limitarne il turn over, di riqualificarne la carriera introducendo percorsi universitari appositi e la valutazione dei risultati ottenuti.

Il clima interno alle classi è di illegalità diffusa: poco si conoscono i sistemi normativi che regolano la vita della scuola (Statuto degli studenti e Regolamento di Istituto) ma si segnala una mancata o una sporadica applicazione di questi strumenti e delle sanzioni in essi previsti. Occorre ripartire da regole chiare , condivise e rispettate da tutti!

Approfittando del primo giorno di scuola, si potrebbero distribuire ed illustrare Regolamento e Statuto, far conoscere agli studenti tutto lo staff didattico e far visitare la scuola, organizzare cioè, una Giornata dell'Accoglienza dello studente e della studentessa in ciascuna scuola. L'indicazione, a nostro parere sorprendente ed inaspettata, emersa, infine, dall' indagine è che come soluzione a questo stato di cose studenti e docenti concordemente affermano che occorra ripristinare l'educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità. Ma quale educazione? Certamente una educazione trasversale a tutto il curricolo scolastico, promossa da soggetti interni ed esterni (come le Associazioni), che preveda saperi di cultura costituzionale e istituzionale ma anche abilità e competenze civiche e umane e che, soprattutto, offra opportunità concrete di praticare la democrazia, come esercizio di diritti e doveri ma anche di poteri e responsabilità. Gli studenti hanno descritto in questa indagine con onestà e chiarezza una situazione difficile proponendo, però, anche delle vie di uscita.

Chissà se stavolta gli adulti, noi adulti (docenti, dirigenti, famiglie, media, associazioni, Ministero dell'istruzione, ecc.) sapremo prenderli finalmente sul serio?

 

Adriana Bizzarri
Coordinatore Scuola di cittadinanza attiva

Redazione Online

Iscriviti alla newsletter

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido


Valore non valido

Valore non valido