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Editoriali

disabili scuola 2015 02 18

E' intollerabile che un ragazzo di 15 anni sia costretto a portare il pappagallo da casa perché non c'e' un bagno fruibile per chi si trovi in carrozzina; è vergognoso che si consideri una pretesa quella di ragazzi e ragazze con disabilità di voler partecipare alle uscite scolastiche con la propria classe; è ingiusto che un genitore debba vedersi costretto a rinunciare al proprio lavoro per recarsi ogni giorno a scuola per somministrare farmaci al proprio figlio perché non c'è una normativa che stabilisca chi lo debba fare; è discriminatorio dover scegliere il corso di studi superiori sulla base della presenza o meno di barriere a scuola, potendo scegliere quasi sempre solo tra istituti tecnici o professionali.

Eppure è quello che succede troppo spesso nel nostro Paese, come dimostrano  alcune storie raccolte in questi tre mesi di lavoro comune da Cittadinanzattiva e UILDM con la Campagna “Assente ingiustificato”. Una Campagna che dà la possibilità concreta a due organizzazioni civiche, ma anche a tutti i cittadini che vorranno sostenerla e parteciparvi, di unire le forze per difendere il diritto a scuole sicure, vivibili, ben attrezzate, senza barriere, insieme alla garanzia effettiva del diritto allo studio per tutti.
Come? Aumentando la consapevolezza tra i cittadini della gravità della situazione che riguarda sia lo stato degli edifici scolastici, ma soprattutto le condizioni di vita e di accoglienza all’interno delle aule;  facendo lavorare insieme i volontari di due importanti organizzazioni civiche italiane, Cittadinanzattiva e UILDM, che lavoreranno gomito a gomito all’interno delle scuole di tutte le regioni italiane per verificarne il livello di sicurezza, qualità, comfort, inclusione sociale e avviando un puntuale confronto con le istituzioni responsabili di queste situazioni; rendendo noti i dati reali spesso in contrasto con i dati ufficiali troppo spesso “virtuali”; raccogliendo fondi (è ancora attivo l’SMS solidale 45508!) per risolvere quanti più casi concreti possibile, tra quelli rilevati all’interno delle scuole monitorate; dimostrando alle istituzioni pubbliche e ai soggetti privati che i cambiamenti sono possibili e richiamandoli ai loro doveri, quali quelli di concentrare le risorse e considerare prioritarie la sicurezza, l'accessibilità e la qualità dei servizi scolastici.
Qualche giorno fa è arrivata una pesante strigliata da parte della Commissione Europea all’Italia per aver tagliato, più di qualsiasi altro Stato europeo, risorse all’istruzione. Non ci stupirebbe se, prima o poi, arrivasse la denuncia del mancato rispetto di numerosi diritti della Convenzione ONU per quanto riguarda la mancanza di sicurezza, protezione, servizi, cura per i minori italiani, in particolare per quelli a rischio povertà e a rischio esclusione.
E se ”assente ingiustificato” fosse lo Stato, quando non considera una priorità tornare ad investire sulla scuola, sugli insegnanti, sugli edifici scolastici, sulle attrezzature didattiche, sull’accoglienza, sulla cura dei giovani, soprattutto quelli più fragili?
E se ”assenti ingiustificati” fossero i Comuni o le Province, quando non garantiscono la manutenzione degli edifici, non eliminano le barriere architettoniche, non costruiscono bagni per disabili, non garantiscono i servizi, le attrezzature, il personale ausiliario necessari?
E se “assenti ingiustificati” fossero i Dirigenti scolastici, quando consentono classi in sovrannumero anche in presenza di ragazzi con disabilità?
E se fossero gli insegnanti, quando utilizzano la strada del sostegno per accedere con più rapidità alle graduatorie dei docenti ordinari?
E se “assente ingiustificato” fosse chiunque di noi non provasse stupore, disappunto, vergogna, rabbia, di fronte a tutto ciò o ancora di più non facesse nulla per cambiare questo stato di cose?

 

Adriana Bizzarri, coordinatrice per Cittadinanzattiva della Campagna Assente ingiustificato

Adriana Bizzarri

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