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A distanza di mesi dal referendum sull’acqua bene comune, non è cambiato nulla per i consumatori. Il referendum aveva stabilito che sull'acqua non si devono fare profitti, ma i gestori di tutto il Paese continuano a mettere in fattura, la voce «remunerazione del capitale investito». Le bollette sono ancora molto salate e le associazioni, sostenitrici della causa dell’acqua come bene pubblico, hanno attivato degli sportelli per aiutare i consumatori ad avviare autoriduzioni delle fatture e ricorsi nei confronti di Acea. Vedi la campagna di “obbedienza civile” lanciata dai movimenti per l’acqua pubblica e approfondisci

Redazione Online

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