Sessanta pc arrivati all’Istituto omnicomprensivo di Polla (SA), grazie alla donazione della Fondazione Roche che ha risposto all’appello di Cittadinanzattiva, nell’ambito della campagna Riconnessi, per venire incontro alle esigenze dei ragazzi del piccolo centro situato nell’area interna Valle di Diano. E una nuova chiamata per raccogliere fondi a favore dell’Istituto Comprensivo Statale "Valenti" di Trevi (PG) e dell’Istituto Omnicomprensivo "Beato Simone Fidati" di Cascia, due scuole della Valnerina in Umbria, in cui circa 35 studenti sono sprovvisti dei dispositivi e delle connessioni per la didattica digitale.
Un risultato raggiunto e un altro da raggiungere, dunque, grazie alla campagna Riconnessi, promossa ad aprile da Cittadinanzattiva, in partnership con la Federazione delle Aree interne, sul tema del digital divide nelle aree interne del Paese. La campagna di raccolta fondi è attiva sulla piattaforma gofund.me, gofundme.com/f/riconnessi.
A raccontare oggi queste realtà, nel corso della diretta ore 17:00-18:00 sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Cittadinanzattiva, saranno le dirigenti dei due istituti scolastici, Loredana Cervelli per l’Istituto di Polla, e Simona Perugini per le scuole di Cascia e Trevi. Ad affiancarle nella diretta, Alex Corlazzoli, maestro e giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, Francesco Frattini, segretario generale Fondazione Roche, Anna Lisa Mandorino, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva, Francesco Monaco, Coordinatore Comitato tecnico aree interne (SNAI), Raffaele Trivilino, Federazione delle Aree interne.
“Crediamo che, nel dibattito relativo alla chiusura delle scuole, si sia prestata poca attenzione al fatto che nel nostro paese i territori hanno caratteristiche molto differenti uno dall’altro e che, ad esempio, le scuole delle aree interne difficilmente hanno problemi di spazi o di sovraffollamento delle aule ed al contrario spesso hanno problemi di connessione o servizi di mobilità carenti. Per questo chiediamo che, anche in vista della riapertura a settembre, un’attenzione particolare sia dedicata al quasi mezzo milione di studenti che frequentano le scuole nelle aree interne e ultra periferiche, il 6% circa degli 8,4 milioni di studenti italiani. Per queste realtà occorre potenziare connessioni e supporti digitali, e pensare ad un servizio di trasporti extraurbani gratuiti per gli studenti”, dichiara Anna Mandorino, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva.
“Lo sforzo di isolamento sociale, imposto dalla pandemia di COVID19, ha richiesto non solo disciplina e senso civico, ma anche resilienza emotiva e psicologica in particolare da parte delle generazioni più giovani. – commenta Francesco Frattini, Segretario Generale di Fondazione Roche. - Da questa premessa scaturisce uno dei pilastri del progetto “Roche si fa in 4”, con cui Fondazione Roche, desiderosa di sostenere il diritto allo studio, si è rapidamente attivata per consentire il reperimento e la distribuzione di materiale tecnologico utile per la didattica a distanza. Un esempio che ancora una volta testimonia come anche le situazioni più difficili si possano superare grazie alla collaborazione di tutti gli attori che intendono essere partner del nostro Sistema Paese”.
“Le scuole dei Comuni in aree interne hanno bisogno di forti investimenti in messa in sicurezza ed efficientamento energetico”, dichiara Francesco Monaco, Coordinatore Comitato tecnico aree interne (SNAI). “L’accesso alla banda larga è pre-condizione imprescindibile per fronteggiare l’innovazione nella didattica e rompere l’isolamento. La stabilità del personale docente e dirigente, sostenuto anche da incentivi pensati ad hoc e non necessariamente monetari, rappresenta la base per costruire un modello innovativo di istruzione, legato ai valori del territorio e delle comunità e capace di attrarre alunni e famiglie. La SNAI ha puntato molto su queste componenti in decine di progetti disseminati sul territorio ora in attuazione ed alle prese con il dopo Covid. La partecipazione dei cittadini, il contributo delle associazioni come Cittadinanzattiva, valorizzati secondo le indicazioni del codice di partenariato europeo, è la cifra di un disegno possibile di rilancio della scuola italiana. Nelle aree interne può essere la linfa per fermare lo spopolamento e dare pari opportunità ai tanti giovani che ancora vi nascono o che, con figli al seguito, decidono di rientrarvi”.