Il Natale è alle porte, e le scuole dal 22 dicembre hanno interrotto le attività didattiche. Ma l'ultimo mese è stato segnato da una escalation di contagi fra gli studenti, soprattutto di elementari e medie, che ha costretto tante classi in quarantena. Per scongiurare questo e il conseguente ritorno alla didattica a distanza proprio ad inizio mese il Commissario Figliuolo aveva promesso l'invio di medici ed infermieri militari per rafforzare il tracciamento. Ma come è finita? Ad indagare su quanto effettivamente successo nelle scuole, è stato Il Fatto Quotidiano che rileva: "nonostante le ripetute sollecitazioni, lo staff del commissario straordinario ha preferito non fornire i dati ufficiali del dispiegamento di forze in campo, limitandosi a spiegare che solo 6 regioni al momento hanno chiesto l’aiuto dell’esercito per tracciare più in fretta i contagi.
Ciò che si riesce a sapere, quindi, deriva dall’approfondimento di alcune dichiarazioni pubbliche fornite dagli amministratori locali. Della mezza dozzina di cui parla lo staff di Figliuolo, dopo varie verifiche incrociate si risale alle richieste di quattro regioni: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Molise, che in tutto hanno ricevuto 38 militari per supportare il tracciamento".
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