La Legge 3/2012 definisce il Sovraindebitamento come “la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ad adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”. In altre parole si rivolge a coloro che non sono più in grado di rispettare il piano dei propri pagamenti (rate del mutuo, finanziamenti, imposte e tributi ecc.) per un determinato periodo o per sempre.
Essere sovraindebitati,quindi, significanon essere in grado di adempiere regolarmente al pagamento dei debiti contratti nel corso del tempo, tenendo in considerazione anche le spese mensili necessarie per vivere (viveri, utenze, medicinali ecc.). La legge (modificata recentemente dal D.lgs. 17 giugno 2022 n. 83) è rivolta a tutti i soggetti non fallibili, ovvero consumatori/famiglie che non riescono a far fronte ai debiti accumulati, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, le associazioni d’impresa e le società semplici, gli enti non commerciali (come associazioni di volontariato o sportive, le onlus), imprenditori agricoli, start-up innovative, piccoli imprenditori commerciali.
Qualora il cittadino rientri in una delle categorie sopra citate, ma abbia riportato condanne definitive "per i reati di cui al titolo VI del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni" - come, ad esempio "delitti contro il patrimonio" - non potrà usufruire della legge stessa. A tal proposito l’istanza si compone di una serie di documenti, tra cui la “relazione particolareggiata della cause e delle circostanze che hanno condotto all’indebitamento”:il cittadino dovrà, quindi, scrivere un breve testo in cui racconta quali sono i fatti e le motivazioni per cui ha contratto tali crediti con i seguenti creditori. Questo documento è molto importante perché permette di stabilire un profilo positivo o meno del cittadino richiedente.
Tutte le categorie citate possono beneficiare della parziale esdebitazione, cioè la cancellazione di una parte dei debiti accumulati: il Tribunale, al termine della procedura di gestione della crisi da Sovraindebitamento, dichiara d’ufficio inesigibili (da parte dei creditori) una parte delle somme (crediti) non pagate. Questo significa anche che la procedura, escludendo situazioni eccezionali, prevede che una parte del proprio debito totale (quella non cancellata) venga corrisposta ai creditori (in percentuali differenti),tramite un piano di rateizzazione che tiene in considerazione quanto il cittadino (creditore) può offrire, sulla base delle spese mensili necessarie al proprio sostentamento, compresa la famiglia.
Le procedure che prevede la Gestione della Crisi sono 3:
- Il piano del Consumatore.
È riservato al Consumatore che abbia contratto debiti per scopi estranei all’attività professionale svolta (ad esempio se hai acquistato una casa o un’auto, ma non un ufficio o un camion) o abbia rilasciato fidejussioni per parenti. Non è richiesto il consenso dei creditori e viene concesso dal Giudice, accertata la mancanza di colpa grave del debitore, della sua malafede, o di un suo comportamento fraudolento.
- L’accordo di Ristrutturazione.
Questa procedura prevede l’accordo con i creditori aventi diritto al voto (nello specifico sono quelli cha non vantano particolari privilegi sui beni del debitore, ad esempio la banca con cui è stato contratto il mutuo per l’acquisto della casa non è un soggetto avente diritto al voto perchéha un privilegio sull’immobile).
Ovviamente nella proposta oggetto dell’approvazione da parte dei creditori deve essere indicata la percentuale di soddisfacimento ai creditori e le relative tempistiche di pagamento.
- La liquidazione del patrimonio.
Può essere chiesta direttamente dal debitore, oppure essere successiva ad una delle altre due soluzioni (piano del Consumatore o accordo di Ristrutturazione). La liquidazione del patrimonio comprende tutti i beni di proprietà (ad eccezione di quelli che servono all’esercizio del lavoro che produce reddito per il sostentamento della famiglia e quelli che per legge sono impignorabili, ad esempio: beni di famiglia - vestiti, stoviglie, elettrodomestici - fondamentali per il diritto alla vita e alla dignità, la casa - se unico immobile di proprietà del debitore, accatastato come abitazione civile - in cui si ha la residenza, l’automobile o il veicolo utile allo svolgimento della professione lavorativa ecc).
Prevenire e cogliere i segnali del sovraindebitamento
Uno dei fattori che nel contesto socio-culturale odierno tende ad aggravare le cause del sovraindebitamento è sicuramente l’isolamento sociale. In alcune realtà urbane è la mancanza di reti sociali che impedisce, spesso, di chiedere aiuto.
Tra le molteplici cause del sovraindebitamento, vi sono motivazioni:
- Economiche (aumento del costo della vita, perdita del lavoro, cassa integrazione)
- Famigliari(separazioni, divorzi, decessi, mantenimento figli)
- Salute(gravi malattie, cure necessarie inaspettate)
- Fragilità (età avanzata, disabilità, scarsa autonomia, disagio psichico)
- Dipendenza(tossicodipendenza, alcolismo, gioco d’azzardo)
- Solitudine(assenza o lontananza dei figli, mancanza di reti familiari, parentali ed amicali)
- Carenze culturali e scarsa educazione finanziaria.
Approfondimento per i consumatori finanziato dal MIMIT. D.M. 6/5/2022, art.5