Sicuramente avrai gia sentito parlare del farmaco generico, apparso sugli scaffali delle farmacie italiane nel 1996, ma forse non sai che, da pochissimi anni, non si parla più di farmaco generico ma di equivalente. L’aggettivo “generico” dava l’impressione che si trattasse di un farmaco “buono per tutti gli usi”, non dotato quindi di specificità per una o più indicazioni.
Con la Legge n. 149 del 2005 è stato così introdotto il termine “equivalente” per definire tutti i medicinali non coperti da brevetto.
Le classi di farmaci
I medicinali sono suddivisi in classi che li differenziano dal punto di vista dell’assistenza pubblica e della loro rimborsabilità.
I farmaci in classe A, ritenuti essenziali per il cittadino, sono gratuiti.
I farmaci in classe C sono quelli per i quali il cittadino deve sostenere l’intero costo. Per una parte di essi, vi è l’obbligo di prescrizione, mentre per altri, non è necessaria la ricetta medica.
Infine quelli in classe H, gratuiti per il cittadino se prescritti su ricettario rosso ed acquistati presso ospedali o farmacie ospedaliere delle Aziende sanitarie regionali; si tratta infatti di farmaci che per caratteristiche farmacologiche o per altri motivi, non possono essere utilizzati al di fuori di strutture ospedaliere.
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