Alimenti a fini medici speciali, Cittadinanzattiva scrive al Presidente e alla Commissione Bilancio del Senato: estensione detraibilità necessaria per tutela e sostegno di persone affette da patologie gravi
Questa mattina Cittadinanzattiva ha inviato una lettera al Presidente e ai membri della Commissione Bilancio del Senato per sostenere l’approvazione dell’emendamento che prevede l’estensione della detraibilità di alimenti a fini medici speciali, a firma del segreterio generale Antonio Gaudioso, e del coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva Tonino Aceti.
Di seguito il testo della lettera.
“Cittadinanzattiva, organizzazione che dal 1978 si impegna per la tutela dei diritti dei cittadini e il sostegno alle persone in condizione di debolezza, intende richiamare la Vostra attenzione sugli emendamenti al Ddl Bilancio 18.0.1 De Biasi e 5. 0.35. Bianconi “detraibilità alimenti a fini medici speciali” che prevedono l’estensione dell’istituto della detraibilità agli alimenti a fini medici speciali, prodotti specifici destinati a persone affette da patologie tali da non consentire l’assunzione di normali alimenti.
Ci preme mettere in evidenza come le proposte emendative siano state sottoscritte da senatori di diversi schieramenti a testimonianza dell’ampia convergenza raggiunta su una disposizione che rappresenterebbe una forma importante di tutela e sostegno alle persone affette da patologie gravi quali il diabete, la disfagia transitoria o persistente (causata, ad esempio, da ictus, SLA e morbo di Parkinson) e le neoplasie. Persone che, a causa di tali patologie, presentano esigenze nutrizionali specifiche per rispondere alle quali, stante la normativa vigente, sono costrette a sostenere costi estremamente elevati o addirittura insostenibili. La mancata previsione dei suddetti alimenti nella categoria dei prodotti detraibili, sebbene essi siano somministrati su raccomandazione e sotto supervisione medica e costituiscano un insostituibile presidio terapeutico se non un vero e proprio salvavita, riteniamo rappresenti una grave lesione del diritto alla salute e una forma di discriminazione sociale ed economica verso specifiche categorie di pazienti.
Al contrario il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso i suoi principi fondanti di universalità, solidarietà ed equità, ha il dovere di garantire la tutela dei diritti di tutti i pazienti e uguali opportunità terapeutiche”.