408€ la spesa media per famiglia per l’acqua, ma con piccoli accorgimenti si possono risparmiare circa 100€. Toscana la più costosa, Molise la più economica.
I dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva
408€: questa la cifra spesa nel 2017 da una famiglia per la bolletta idrica, con un aumento del 4,3% (16€) rispetto al 2016 e del 75,1% rispetto al 2007.
Toscana la più costosa, Molise la più economica
Le regioni centrali confermano il primato per le tariffe più alte con €563 annuali e un maggior incremento rispetto al 2016 (+5,4%). A livello regionale, le famiglie più “tartassate” risiedono nell’ordine in Toscana (648€), Umbria (519€), Marche (507€) ed Emilia Romagna (505€). La regione più economica
resta il Molise con 143€ l’anno, che detiene però anche il primato negativo della dispersione idrica (68%, rispetto al 35% della media nazionale).
Grosseto e Siena i capoluoghi più costosi, Isernia il meno caro
Fra i capoluoghi di provincia, si confermano come città più care Grosseto e Siena con 722€, segue Frosinone (€711 ed un incremento del 7,7% sul 2016). Isernia invece è il capoluogo più economico con 120€.
La fotografia emerge dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che ha realizzato la XIII Indagine sui costi sostenuti da una famiglia (fino a tre componenti e con un consumo medio di 192mc all’anno) per il servizio idrico integrato nel corso del 2017.
Tutto il Dossier, con i dati nazionali e regione per regione, è disponibile su www.cittadinanzattiva.it.
Dalla indagine emergono, inoltre, notevoli disparità fra i capoluoghi di provincia della stessa regione, ad esempio nel Lazio, Sicilia, Liguria, Toscana, Lombardia e Calabria, dove le differenze sulla spesa sostenuta annualmente dalle famiglie possono superare i 300€.
“La situazione continua ad essere molto disomogenea e frammentata tra le varie aree del paese in termini di costi e qualità del servizio. Se passi in avanti sono stati fatti con l’introduzione di standard minimi per la qualità contrattuale, ad esempio su fatturazioni e rateizzazioni, o risposte ai reclami, tanto ancora bisogna fare per un miglioramento del servizio in termini di qualità tecnica, ad esempio sulla qualità dell’acqua erogata e sulle perdite di rete. Considerata la vetustà dell’infrastruttura idrica nazionale e l’entità degli investimenti necessari nei prossimi anni ci troveremo certamente di fronte a ulteriori aumenti delle bollette. D’altro canto l’Italia presenta consumi medi pro capite tra i più elevati a livello europeo e quindi occorre diffondere tra i cittadini comportamenti per un uso più responsabile e sostenibile dell’acqua, utili e necessari sia per preservare una risorsa così preziosa che per ottenere consistenti riduzioni di costo in bolletta”, dichiara Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva.
Con qualche accorgimento, si risparmiano 109€ l’anno
Con un uso più consapevole e razionale di acqua, che abbiamo quantizzato in 150mc invece di 192mc l’anno, una famiglia spenderebbe 299€ anziché 408€, con un risparmio medio del 27% circa a livello nazionale e di oltre il 30% in Regioni come Toscana, Umbria e Liguria.
Ad esempio, in un anno si possono risparmiare 42mc di acqua con questi piccoli accorgimenti: sostituendo, una volta su due, la doccia al bagno (risparmio di 4,5mc), riparando un rubinetto (21mc), usando lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico (8,2mc), chiudendo il rubinetto mentre si lavano i denti (8,7mc).
Le 10 città in cui il servizio idrico integrato costa di più (Importi comprensivi di Iva, anno 2017) |
|||
Capoluogo |
Spesa annua 2017 |
Variazione 2016/17 |
Variazione 2007/17 |
Siena, Grosseto |
€ 722 |
4,3% |
119,5% |
Frosinone |
€ 711 |
7,7% |
154,8% |
Pisa |
€ 703 |
6,0% |
121,8% |
Arezzo |
€ 702 |
10,7% |
93,4% |
Firenze, Pistoia, Prato |
€ 677 |
8,7% |
92,3% |
Livorno |
€ 663 |
2,8% |
90,0% |
Pesaro e Urbino |
€ 599 |
0,8% |
83,2% |
Ravenna |
€ 582 |
5,4% |
87,7% |
Latina |
€ 580 |
6,0% |
152,2% |
Caltanissetta |
€ 578 |
5,3% |
110,9% |
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio prezzi e tariffe, 2018
Le 10 città in cui il servizio idrico integrato costa di meno (Importi comprensivi di Iva, anno 2017) |
|||
Capoluogo |
Spesa annua 2017 |
Variazione 2016/17 |
Variazione 2007/17 |
Isernia |
€ 120 |
0,0% |
9,1% |
Trento |
€ 147 |
1,4% |
-25,8% |
Milano |
€ 149 |
0,0% |
40,6% |
Campobasso |
€ 166 |
0,0% |
0,0% |
Cosenza |
€ 171 |
0,0% |
0,0% |
Imperia |
€ 212 |
0,0% |
16,5% |
Catania |
€ 215 |
7,0% |
16,8% |
Rieti |
€ 220 |
0,0% |
8,9% |
Monza |
€ 223 |
0,0% |
- |
Bolzano |
€ 228 |
-6,2% |
23,2% |
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio prezzi e tariffe, 2018
Su 106 capoluoghi monitorati, abbiamo riscontrato una riduzione della spesa in 4 casi (Reggio Emilia, Modena, Verona e Bolzano), nessuna variazione in 25 casi e un aumento rispetto all’anno precedente in ben 77 casi.
I dati sulla dispersione idrica
Non migliora il dato sulla dispersione idrica in Italia: in media nel 2016 il 35% dell’acqua immessa nelle tubature va sprecata; nelle aree meridionali del Paese si arriva al 44,5%.
A livello regionale le più sprecone sono Molise (68%), Sardegna (61%), Lazio (60%).
Relativamente più virtuose la Lombardia (20%) e le Marche (21%).