“Poiché la sicurezza delle nostre scuole non va in vacanza, chiediamo a tutti i Comuni e le Province di effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica, approfittando dei mesi estivi di chiusura delle scuole, per conoscerne le reali condizioni di sicurezza, realizzare gli interventi richiesti ove già noti gli esiti di tali verifiche, e progettare eventuali interventi da effettuare grazie ai fondi della nuova programmazione triennale 2018-2020”. A chiederlo Cittadinanzattiva, in riferimento a quanto previsto dalla Legge Finanziaria 2017, (comma 4 dell’articolo 20-bis) che stabilisce che, entro il 31 agosto 2018, ogni immobile adibito ad uso scolastico situato nelle zone sismiche 1 e 2, con priorità per quelli nei comuni colpiti dai terremoti del 2016 e del 2017, deve essere sottoposto a verifica di vulnerabilità sismica.
Un provvedimento che riguarderebbe 18.665 edifici scolastici e per il quale il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, d’intesa con il Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha stanziato circa 100 milioni di euro. La verifica di vulnerabilità sismica rappresenta, tra l’altro, una condizione preliminare per poter accedere ai fondi suddetti e a quelli previsti nella successiva programmazione triennale per la progettazione di interventi di adeguamento antisismico sugli edifici scolastici pubblici ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2.
“Dal canto nostro – sottolinea Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva - a partire dal nuovo anno scolastico, insieme ai comitati, ai gruppi di genitori, studenti, docenti e cittadini sensibili che vorranno condividere tale iniziativa, avvieremo una indagine civica nazionale per controllare che tali verifiche di vulnerabilità sismica siano state realizzate, scuola per scuola, per pubblicizzarne l’esito e per concordare con le singole amministrazioni locali tempi e modi di intervento. I risultati di tale indagine saranno resi pubblici nel corso del 2019”.
“Chiediamo, infine, al Ministro Bussetti di riconvocare a breve l’Osservatorio nazionale dell’edilizia scolastica, di cui facciamo parte, per proseguire nell’individuazione delle priorità per lo stanziamento dei fondi, per individuare procedure di superamento degli intoppi burocratici che rallentano la costruzione di nuove scuole, per sostenere le amministrazioni locali più piccole o meno attrezzate sulla progettazione, per concordare con tutti i soggetti dell’Osservatorio le attività da proporre in occasione della prossima Giornata nazionale della sicurezza delle scuole”.