Nell’ambito del progetto “Le città e l’uso sostenibile dell’acqua e delle risorse naturali” (finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e coordinato da CEVI Centro di Volontariato Internazionale) il cui obiettivo è quello di promuovere una maggiore conoscenza e sensibilizzazione dei cittadini nei confronti degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda ONU 2030 a partire dall’uso razionale della risorsa idrica, sono stati pubblicati i risultati della Consultazione civica realizzata da Cittadinanzattiva sulle percezioni e abitudini dei cittadini nell’uso della risorsa e del servizio idrico in Italia.
Ecco alcune delle conclusioni del lavoro portato avanti da Cittadinanzattiva: scarsa fiducia dei cittadini sulla qualità dell’acqua di rubinetto (solo il 46,4% la utilizza), perché non ci si fida dei controlli sulla potabilità. Il 43,7% degli italiani consuma acqua in bottiglie di plastica, con gravi conseguenze sull’inquinamento del pianeta. L'accesso universale all'acqua da bere e ai servizi igienici: non è ancora risolta la questione della garanzia per tutti di un quantitativo corrispondente al minimo vitale (50 litri al giorno) che secondo i cittadini può essere garantito tramite un prezzo politico definito dall'Autorità (46,9%) o ponendolo a carico della fiscalità generale (32,9%). I razionamenti dell’acqua (13%) interessano soprattutto il Sud.
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