Per chi avesse perso la diretta del 27 novembre scorso, o per chi volesse rivederne dei passaggi, è disponibile la registrazione dell’evento formativo ECM promosso dalla Scuola civica di alta formazione di Cittadinanzattiva, con il patrocinio di SIFO e FARE e sotto la preziosa responsabilità scientifica delle dr.sse Maria Grazia Cattaneo, Michela D’Amico e Isabella Mori.
Un pomeriggio ricco di contenuti, in cui - attraverso un proficuo confronto tra addetti ai lavori, professionisti e cittadini - si sono condivise le questioni più rilevanti sugli acquisti in sanità in periodo di emergenza, tema affrontato sia dalla prospettiva civica, sia da quella delle categorie professionali rappresentate dai due Enti patrocinanti, e analizzato attraverso interventi tecnici e metodologici.
Fondamentale punto di partenza la lucida analisi delle difficoltà incontrate per via della pandemia dai cittadini/pazienti, dai provveditori ed economi e dai farmacisti ospedalieri.
Riguardo ai primi, grande attenzione va posta alle CONSEGUENZE sugli utenti finali, esemplificate mediante recenti casi di malpractice negli acquisti, e all'impegno civico necessario per monitorare le non conformità e attivare concrete azioni di superamento di esse.
Gli "addetti ai lavori" hanno passato in rassegna le grandi difficoltà subentrate, quali indisponibilità di farmaci, magazzini sprovvisti di scorte di dispositivi per vincoli di bilancio, ecc., e illustrato alcune tempestive modalità di riorganizzazione per superarle: collaborazione di sistema (es. network virtuosi con istituzioni), iniziative per andare incontro ai reali bisogni (es. home delivery ai pazienti con terapie domiciliari) e azioni messe in atto con occhio comunque attento alla qualità dei prodotti approvvigionati.
Con le relazioni e il dibattito sono stati approfonditi e condivisi molti elementi rilevanti e da tenere sotto controllo, tra cui:
- In emergenza non si può “cestinare” la QUALITÀ, poiché essa ritorna come sicurezza, investimento, risparmio e copertura delle responsabilità di legge. E ciò vale tanto più considerando che il processo degli approvvigionamenti può essere visto anche come motore di crescita nazionale.
- Anche e soprattutto in periodo di emergenza, forte impegno nella PIANIFICAZIONE, restringere la quale espone a RISCHI di varia natura. Inoltre, attraverso il concetto di risk based thinking, è necessario che gli attori - nel contesto di una burocrazia che non sia fine a se stessa - considerino se i percorsi e le procedure portano ai RISULTATI che ci si attende, più che la sola applicazione delle prescrizioni.
- La rilevanza del concetto di TRASPARENZA nel processo degli acquisti - da curare in tutti i passaggi e in particolare negli atti, per rendere più agevoli i controlli - e della PROGRAMMAZIONE degli appalti (triennale dei lavori e biennale della fornitura di beni e servizi).
- Anche a fronte di significative semplificazioni delle procedure, occorre da parte delle amministrazioni pubbliche attenzione alle aziende che operano nel MERCATO: impegno nel costruire partnership virtuose che consentano di garantire qualità e continuità, conoscendo per tempo le INNOVAZIONI e le giuste ESIGENZE di chi intende essere partner AFFIDABILE anche in tempo di emergenza (Es. tempi di aggiudicazione troppo lunghi; prezzi esageratamente al ribasso, ecc.)
- L’ETICA come motore di trasparenza e fonte di requisiti, a partire dalla constatazione che in molti casi il rischio di inefficacia di un sistema di gestione deriva da «deficit etico» prima che tecnico-organizzativo.
- Fare SISTEMA e decidere insieme, non lasciando sole le singole FUNZIONI coinvolte nel processo, in particolare nel fronteggiare i rischi, anche legali, legati alle deroghe alle leggi.
Da tutto ciò, l’idea di un Laboratorio Permanente per la Qualità dei processi degli acquisti, con la partecipazione di tutte le parti in causa, per rafforzare il concetto di quanto sia necessaria una GOVERNANCE nazionale in cui si lavori tutti orientati verso i risultati di salute.
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