Da lunedì 8 marzo il ritorno alla Didattica a distanza potrebbe coinvolgere almeno 6 milioni di studenti, il doppio rispetto ai 3 milioni che risultavano in DAD a inizio mese. E’ quanto stima la rivista specializzata Tuttoscuola, effettuando delle proiezioni sulla base delle indicazioni del nuovo Dpcm, firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, che entra in vigore il prossimo 6 marzo. La previsione è stata realizzata tenendo in considerazione la possibilità che i governatori regionali predispongano la sospensione delle lezioni in presenza in tutte le zone in cui si registrano oltre 250 contagi settimanali per 100 mila abitanti, come indicato dal decreto varato dal governo.
In concomitanza, Save The Children ha elaborato in un report i dati relativi ai giorni persi, a causa delle chiusura delle scuole, ad un anno dall'inizio della pandemia. I dati evidenziano forti differenze fra le città, legate all'andamento del rischio di contagio così come alle differenti scelte amministrative.
I numeri rilevati si riferiscono alle giornate scolastiche vissute in presenza, evidenziando quei territori dove gli studenti hanno fruito di periodi più lunghi di didattica a distanza, con le difficoltà che questo ha comportato in termini di accessibilità e per la perdita di opportunità relazionali dirette tra pari e con i docenti. Nel corrente anno scolastico, da settembre 2020 a fine febbraio 2021, i bambini delle scuole dell’infanzia a Bari, per esempio, hanno potuto frequentare di persona 48 giorni sui 107 previsti, contro i loro coetanei di Milano che sono stati in aula tutti i 112 giorni in calendario. Gli studenti delle scuole medie a Napoli sono andati a scuola 42 giorni su 97 mentre quelli di Roma sono stati in presenza per tutti i 108 giorni previsti. Per quanto riguarda le scuole superiori, i ragazzi e le ragazze di Reggio Calabria hanno potuto partecipare di persona alle lezioni in aula per 35,5 giorni contro i 97 del calendario, i loro coetanei di Firenze sono andati a scuola 75,1 giorni su 106.