Menu

Comunicati

“Chiediamo che il Governo metta in campo in maniera urgente un piano di azioni da mettere in atto in otto settimane perché riteniamo che a settembre vada garantita, senza ulteriori deroghe, la scuola in presenza per i quasi 10 mln di studentesse e studenti”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.

“Un primo importante passo in questa direzione è contenuto nell’approvazione, all’interno del DL Sostegni Bis, del «Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 per l’anno scolastico 2021/2022», con lo stanziamento di 350 milioni di euro nel 2021, da destinare a spese per l’acquisto di beni e servizi. Occorre però andare oltre. Il Piano che chiediamo dovrebbe affrontare e proporre delle misure su varie questioni: le vaccinazioni di studenti e personale scolastico, le regole anti covid e il personale “anti covid”, gli orari scolastici, il recupero/la creazione di nuovi spazi all’interno e all’esterno degli edifici scolastici, il potenziamento della rete internet e l’acquisto di dispositivi adeguati ad un uso scolastico, i trasporti urbani. Dopo quanto è stato “sopportato” dai bambini e dai ragazzi in questi 16 mesi e dopo che gran parte dei settori della vita economica e sociale del nostro Paese sono tornati alla quasi normalità, non è pensabile ipotizzare provvedimenti che penalizzino il ritorno in presenza a scuola senza andare incontro a manifestazioni di malessere e di ribellione diffusi da parte dei più giovani e delle loro famiglie”.

In continuità con quanto richiesto dai 5.713 ragazze e ragazzi dai 14 ai 19 anni che hanno partecipato all’indagine “Ora parliamo noi”, Cittadinanzattiva chiede:

- una campagna di comunicazione rivolta ai giovani e ai loro genitori che fughi dubbi e fornisca informazioni chiare sui vaccini disponibili, sulle loro caratteristiche, vantaggi e controindicazioni;

-      interventi mirati da parte dei Presidenti e degli Assessori regionali alla salute, con il coordinamento del Commissario Figliuolo e del Ministero, per raggiungere i 216.000 fra docenti e operatori scolastici che ancora non hanno ricevuto neanche la prima dose in particolare nelle regioni con percentuali al di sopra del 25% di personale scolastico non vaccinato (Sicilia, Sardegna, Calabria, Liguria ed Umbria), al fine di evitare le inique differenze di giornate in presenza garantite lo scorso anno fra i diversi territori;

- di garantire, in concomitanza dell’avvio dell’anno scolastico e ad intervalli periodici nel periodo autunnale, il tracciamento dei contagi tra gli studenti ed il personale scolastico;

- mascherine durante l’orario scolastico, ma di qualità migliore, se questo garantisce la scuola in presenza;

- l’acquisto di apparecchi per la sanificazione e il ricambio d'aria, da parte delle scuole, con caratteristiche tecniche adeguate e indicate dall’ISS atte a garantite un buon ricambio di aria senza dover tenere costantemente aperte le finestre;

- favorire e, se possibile, moltiplicare le esperienze cosiddette “blended” in cui la didattica a distanza, nelle sue forme più innovative, è parte integrante di quella in presenza;

- il recupero degli spazi necessari a garantire il distanziamento nelle scuole, soprattutto nelle secondarie di secondo grado: si parla di circa 20-25mila spazi o aule che sarebbe necessario ricavare con fondi specifici;

-      un raccordo efficace tra gli orari delle scuole e quelli del trasporto pubblico locale fermo restando la necessità sia di aumentare i mezzi a disposizione almeno nelle fasce di maggior afflusso, sia di coinvolgere, nei tavoli di coordinamento presso le Prefetture, rappresentanti di associazioni studentesche e del terzo settore che si occupano del tema, al fine di monitorare l’effettiva implementazione ed efficacia delle misure prese.

Ufficio Stampa

Iscriviti alla newsletter

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido


Valore non valido

Valore non valido