Scuola: alle aule la palma della insicurezza. E da oggi il rischio è il sovraffollamento. Presentato il VII Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici
Aule invivibili, bagni sporchi, palestre inagibili, cortili immondezzai. E poi crolli di intonaco, sedie e banchi rotti, barriere architettoniche, cavi volanti, pavimenti sconnessi. Un campionario di insicurezza diffuso nelle nostre scuole da Nord a Sud, con alcune situazioni paradossali: ad esempio l’aula con luci talmente soffuse da sembrare un night club, la scuola con 12 alunni disabili ma senza bagni adeguati, e quella senza riscaldamento anche se inaugurata solo tre anni fa.
Dal VII Rapporto Impararesicuri di Cittadinanzattiva, presentato oggi a Roma, emergel’immagine di una scuola un pò cadente su sicurezza, qualità e comfort. Da ormai sette anni Cittadinanzattiva indaga sulla sicurezza delle nostre scuole e quest’anno giunge a quota 1447 edifici monitoratida un totale di 1527 cittadini adeguatamente formati.
Il Rapporto 2009 fa riferimento a 106 scuole di 11 regioni, per un totale di 33.606 studenti, di cui 610 disabili, e 3.726 insegnanti.
Già il contesto è a rischio
Gli edifici monitorati si trovano in un contesto ambientalecaratterizzato da rischio sismico (54% delle scuole), rischio idrogeologico (26%), rischio industriale (7%), ed in zone ad elevato inquinamento acustico (8%) o elettromagnetico (4%). Le stesse scuole hanno registrato episodi di criminalità nei pressi o all’interno dell’edificio (14%), oltre che episodi di bullismo (11%) e vandalismo (34%). Per gli incidenti, ricordiamo i dati Inail appena pubblicati: nel 2008 ci sono stati 92.060 infortuni accorsi a studenti (+1.6% rispetto al 2007) e 13.879 ad insegnanti (+1,8%).
Certificazioni: sempre assenti
Resta grave l’assenza delle certificazioni. Risulta provvista del certificato di agibilità statica solo una scuola su tre (32%), ed una su quattro ha i certificati di agibilità igienico-sanitaria (26%) e di prevenzione incendi (27%).
Dato molto positivo è quello relativo alle prove di evacuazione, realizzate da tutte le scuole monitorate, almeno una volta l’anno. C’è però ancora la metà degli studenti che riceve solo sporadicamente, o non riceve affatto, attività formative sui comportamenti per la sicurezza. A questo proposito Cittadinanzattiva annuncia che anche quest’anno, il 25 novembre, si celebrerà la VII Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole: saranno coinvolte le scuole di tutta Italia, con un evento centrale in Abruzzo in collaborazione con il Dipartimento nazionale della Protezione civile.
Distacchi e crolli di intonaco: si salvi chi può
Basterebbe riepilogare gli episodi di cronaca che, solo nel corso del 2008-2009, hanno raccontato di cadute di finestre, solai, tetti e controsoffitti per rendersi conto che è un problema da non sottovalutare. Da Naro (AG) a Biella, da Poggioreale a Messina, da Bolzano a Agrigento, da Novoli (LE) a Belluno ed ancora a Carbonia, solo per citarne alcuni come esempio. I distacchi di intonaco interessano, in misura diversa, tutti i locali scolastici: sono segnalati nel 17% delle aule, nel 16% dei laboratori scientifici, 14% delle palestra, 13% delle mense, 11% dei bagni e aule computer.
Aule, che disastro!
Le aule in cui studenti ed insegnanti trascorrono dalle cinque alle otto ore al giorno, sono un vero disastro dal punto di vista del comfort e della sicurezza. Come se non bastasse, da questo nuovo anno scolastico, saranno anche a rischio sovraffollamento, a causa del nuovo decreto attuativo del Ministro Gelmini (legge 133/2008, art.64) che innalza il numero minimo e massimo di alunni per classe. Per questo Cittadinanzattiva lancia da oggi una “Misuriamoci con classe”, campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini per invitarli a segnalare aule sovraffollate. Basterà compilare una apposita scheda sul sito www.cittadinanzattiva.it
Ecco alcuni dati:
AULE CON |
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Barriere architettoniche |
12% |
Distacchi di intonaco |
17% |
Altri segni di fatiscenza |
15% |
Finestre non integre |
29% |
Difformità dei pavimenti |
16% |
Prese e interruttori rotti o divelti |
29% |
Cavi volanti |
24% |
Porte anti panico |
16% |
Banchi e sedie danneggiati |
15% |
Tapparelle e persiane rotte |
24% |
Finestre “nude” senza tapparelle o persiane |
51% |
Armadi e librerie non ancorati alle pareti |
52% |
Spigoli non protetti |
49% |
Appendiabiti in numero insufficiente |
83% |
Fonte: Cittadinanzattiva, VII Rapporto Impararesicuri 2009
Le palestre: così poche, così malmesse
Il 34% delle scuole monitorate non dispone di una palestra al suo interno. Per il resto conquistano la palma dell’ambiente più sporco della scuola e ben poco adeguato ai disabili (ben il 22% presenta barriere architettoniche).
Ecco la classifica degli ambienti più sporchi: palestre (17% delle scuole), bagni e corridoi (12%), aule studenti (11%), mensa (9%), sala docenti (6%), aula computer (5%), segreteriae laboratori scientifici (4%), biblioteca (3%).
Altro che mascherina, qui serve il sapone
Mentre si parla di influenza suina e di strategie per la prevenzione nelle scuole, Cittadinanzattiva registra ormai da anni bagni senza sapone. Quest’anno sono il 61% del totale.
Nei bagni manca |
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L’asciugamani usa e getta |
69% |
Il sapone |
61% |
Gli scopini |
45% |
La carta igienica |
44% |
......E invece ci sono |
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Porte rotte |
34% |
Finestre danneggiate |
17% |
Tracce di sporcizia |
12% |
Sanitari danneggiati |
10% |
Fonte: Cittadinanzattiva, VII Rapporto Impararesicuri 2009
Cosa chiediamo
Dati certi da quali partire. “Il ministro Gelmini, spiega Bizzarri, ha annunciato che a dicembre si sarà l’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Noi aspettiamo che i risultati siano resi pubblici e soprattutto che servano da base per disporre gli interventi necessari e non più prorogabili”.
Nessuna proroga. Sempre a dicembre 2009 è il termine ultimo perchè enti locali e regioni adeguino le scuole alla legge sulla sicurezza (decreto 81/08). Non accetteremo proroghe.
Non interrompere i finanziamenti per almeno un quinquennio. E’ indispensabile proseguire nel reperimento dei fondi, pubblici e privati, dando la priorità, per la messa in sicurezza degli edifici, a quelli in peggiori condizioni e a quelli situati nelle zone ad alta e altissima sismicità.
Idoneità sismica. Nelle zone ad elevato rischio sismico, la certificazione non è tutto. Per le scuole situate in queste zone va prevista anche l’idoneità sismica perchè è l’unica che attesta che la scuola è in grado di “reggere” ai terremoti.
Aule sicure e accoglienti. In aula i ragazzi trascorrono il 90% del loro tempo a scuola. Bisogna investire per la loro messa in sicurezza e per renderle accoglienti. “Al Ministero chiediamo di valutare l’impatto del decreto (legge 133/2008, art.64) che innalza il numero minimo e massimo di alunni per classe e, se necessario, che lo ritiri: il rischio del sovraffollamento è reale, e non si può scaricare tutta la responsabilità sui dirigenti. Dal canto nostro vigileremo sulla situazione ed interverremo a sostegno dei cittadini”, conclude Bizzarri.