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Tossicodipendenze: da Cittadinanzattiva la prima Raccomandazione civica per migliorare l'assistenza.

Più risorse per la prevenzione, la cura e l’inclusione sociale delle tossicodipendenze, maggiore integrazione tra SERT, medici di medicina generale e gli altri servizi sul territorio, più formazione per i medici di base e più informazione sul tema in particolare per giovani e detenuti, monitoraggi della qualità dei servizi offerti dal territorio, valorizzazione delle buone pratiche, messa in sicurezza dei SERT.

Sono questi gli obiettivi principali della Raccomandazione civica sulle tossicodipendenze realizzata da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, in collaborazione con FeDerSerD, FIMMG, Lila e Legacoop e in partnership con Schering-Plough. La Raccomandazione è stata presentata oggi a Bologna nell’ambito del Congresso nazionale di FeDerSerD e nasce dal Rapporto INSERT con il quale, nel 2007, Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato ha monitorato, da un punto di vista civico, i Servizi per le Tossicodipendenze.

Con questa Raccomandazione rivolta al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, al Ministero dell’Istruzione, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, agli Enti locali e a tutti gli operatori e servizi impegnati sul tema, vogliamo dare un contributo concreto per identificare le politiche di tutela volte a migliorare la qualità dell’assistenza ai tossicodipendenti e nello stesso tempo lavorare sulla prevenzione e sull’inclusione sociale dei soggetti deboli”, dichiara Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

“I medici di famiglia devono prendersi in carico il paziente tossicodipendente in quanto rappresentano il primo punto di riferimento per il paziente e la sua famiglia, ne conoscono il vissuto e instaurano quel rapporto di fiducia fondamentale per superare lo stigma sociale che spesso affligge questi cittadini. D’altra parte sono il vero anello per garantire l’integrazione tra SERT e gli altri servizi sul territorio. Per questo la FIMMG crede molto e partecipa attivamente alla Raccomandazione civica sulle tossicodipendenze”, dichiara Donatella Alesso, medico di famiglia e responsabile della formazione nazionale della FIMMG.

Alcuni dati sulle tossicodipendenze in Italia

I dati ufficiali sono allarmanti: circa 300 mila tra tossicodipendenti da sostanze ed alcolisti in trattamento. Il trend dei consumatori di sostanze stupefacenti è altrettanto preoccupante; nel 2007 1 persona su 1000 ha fatto un uso quotidiano di eroina e 15 su 1000 l’hanno utilizzata almeno una volta nella vita (Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze); è in crescita l’uso cocaina con una stima dei consumatori nel 2010 compresa tra 800.000 e 1.100.000 (Laboratorio Previsionale della Regione Lombardia); un aumento tra 2007-2010 del 20-30% dei consumatori di cannabis . E si abbassa l’età media di assunzione: l’Osservatorio epidemiologico sulle dipendenze patologiche della Regione Emilia Romagna indica che l’età media del primo uso di droga si aggira intorno ai 15-16 anni ma un buon 33% dichiara di aver iniziato prima.

I dati sulla qualità dei SERT dal punto di vista dei cittadini

I principali problemi emersi dal Rapporto INSERT di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato riguardano l’impossibilità per i SERT di garantire una reperibilità h24 (esiste solo nel 4% dei Servizi), lo scarso coinvolgimento dei medici di famiglia determinato dal poco tempo a disposizione (lo afferma quasi il 63% dei mmg), la scarsa preparazione in tossicologia (45%), l’assenza di collaborazione con le strutture specialistiche (segnalata dal 50% dei medici). A queste criticità si aggiungono quelle segnalate dai pazienti che chiedono una copertura assistenziale e sociale continuativa; in particolare gli utenti dei SERT chiedono: maggiore privacy, più tempo da parte degli operatori, inserimento in attività lavorative, apertura pomeridiana del servizio e tutti i giorni della settimana.

 

Redazione Online

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