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Comunicati

Conosce la legge? Non chiedetelo alle ASL

Il 90% non applica la legge 80 che prevede la non rivedibilità per patologie gravi, causando danni sociali ed economici per i cittadini e per lo Stato. Gravi inadempienze anche sulla privacy.



20 organizzazioni civiche e di pazienti si mobilitano per ottenerne l'applicazione.

www.legge80.cittadinanzattiva.it


Anche se avrebbero diritto ad una norma che semplifica la loro vita, molti cittadini continuano ad essere ingiustamente chiamati a visita per vedere riconfermata una patologia che purtroppo non potrà migliorare. E' questa in estrema sintesi la situazione paradossale che stanno vivendo tutti i pazienti interessati dalla legge 80 del 2006. Questo testo, varato grazie anche a una massiccia campagna di mobilitazione di numerose organizzazioni civiche, prevede infatti che tutte le persone affette da patologie o menomazioni destinate ad aggravarsi o stabilizzate, e indicate in un apposito elenco, non dovessero più essere sottoposte alla "chiamata" periodica da parte delle Commissioni Invalidità delle ASL per vedersi accertato il proprio stato di salute.

Questa procedura, che dovrebbe in realtà essere effettuata d'ufficio, risulta essere ignorata in quasi tutte le Regioni italiane. Una indagine condotta infatti dalla ANIO, Associazione Nazionale Infezioni Osteoarticolari, conferma quanto già denunciato da Cittadinanzattiva nel Rapporto Pit Salute: infatti, su oltre 180 Uffici invalidi delle Asl di 20 tra Regioni e Province Autonome, solo il 45% ha conoscenza del decreto, il 10% la attua e ad avere chiarezza dei contenuti e delle norme di applicazione è solo il 15%. Nel 90% dei casi quindi, i cittadini vengono invece richiamati a visita annuale, e fino al completo espletamento delle pratiche vedono sospesa ogni forma di sostegno economico e sociale. Insomma, al danno si aggiunge la beffa.

E' per questo motivo che Cittadinanzattiva, ANIO, insieme a UILDM-Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, AIC - Ass. It. per la lotta contro le cefalee, AIMA - Ass. It. malattia di Alzheimer, AINAD - Ass. It. nutrizione artificiale domiciliare, AIMAR - Ass. It. Malformazioni Ano-rettali, AIP-BPCO - Ass. pazienti con Broncopneumopatia cronica ostruttiva, ANMAR - Ass. Naz. malati reumatici, ALMAR - Ass. Laz.. malati reumatici, ANPI - Ass. Naz. Patologie Intestinali dell'età evolutiva ed infantile, AZIONE PARKINSON, Associazione EPAC, FAIP - Federazione associazioni italiane paraplegici, FAND - Ass. Naz. Diabetici, FEDERASMA - Federazione associazioni asmatici allergici, LIOS - Lega It. Osteoporosi, PARENT PROJECT - Genitori contro la Distrofia Muscolare Duchenne e Becker, UNIAMO-F.I.M.R. Federazione Italiana Malattie Rare, ANANAS-Associazione nazionale aiuto per la neurofibromatosi amicizia e solidarietà, hanno deciso di lanciare oggi una campagna di mobilitazione e informazione, anche attraverso internet all'indirizzo www.legge80.cittadinanzattiva.it o www.anio.it

I cittadini potranno scaricare i moduli necessari a "mettere in mora" le singole ASL per la corretta applicazione di quanto previsto dalla legge, mentre le organizzazioni coinvolte si faranno promotrici di azioni legali sul territorio.


Anche l''INPS si è attivato affinché le ASL evitassero di chiamare inutilmente a visita i cittadini con due distinte comunicazioni, l'ultima delle quali è del 3 giugno 2008, a distanza di due anni di una simile circolare diffusa il 3 maggio 2006.


Oltre all'evidente danno economico e sociale per i cittadini, si somma poi un danno anche per le casse dello Stato. La mancata attuazione della legge 80 si traduce in una inutile voce di spesa per sostenere i costi delle Commissioni Invalidi (con relativi "gettoni" di presenza per i componenti) e l'attivazione di procedure burocratiche inutili, con relativi costi in termini di persone impiegate.

"Quello che ci fa più specie", hanno dichiarato Teresa Petrangolini e Girolamo Calsabianca, rispettivamente segretario generale di Cittadinanzattiva e Presidente di ANIO, le due associazioni capofila della mobilitazione, "è il constatare che possano esistere pezzi di pubblica amministrazione che, nonostante i richiami ufficiali, continuino a seguire logiche proprie, ignorando leggi dello Stato, in una sorta di impunità diffusa. Oltretutto, in un periodo di crisi globale, ci irrita ancora di più vedere come, da una parte si chiede ai cittadini di rinunciare a prestazioni fondamentali per ripianare i conti dello Stato, e dall'altra si continua a sprecare soldi proprio sulla pelle delle persone".

 

Redazione Online

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