Cittadinanzattiva su Rapporto Censis: difficoltà di accesso dei cittadini al SSN frutto di scelte che pesano sulle Regioni e mancato aggiornamento dei LEA
La crisi non può e non deve mettere in discussione l'accesso ai servizi socio-sanitari da parte dei cittadini. Il diritto alla Salute è un diritto fondamentale, che non può trovare una diversa applicazione a secondo del contesto economico nel quale un paese si trova, in particolare rispetto a tutte quelle prestazioni sociali e sanitarie che per legge dovrebbero essere garantite sempre, a tutti i cittadini, senza distinzione di appartenenza geografica". A sostenerlo è Cittadinanzattiva, nelle dichiarazioni del segretario generale Teresa Petrangolini.
"Purtroppo", continua Petrangolini, "la difficoltà di accesso ai servizi da parte dei cittadini, oltre che risiedere nella crisi, trova la sua causa maggiore nelle modalità di amministrazione della Sanità. Pensiamo ad esempio alle Regioni che si sono viste costrette ad attuare i Piani di rientro, comportanti oltre una riduzione dell'offerta dei servizi, anche l'aumento degli oneri economici a carico dei cittadini, come ticket, Irap ed Irpef (si passa dai 20 euro della Toscana ai 180 del Lazio)".
"A tutto questo va aggiunto che a fronte di una domanda di salute dei cittadini in aumento le Istituzioni non hanno ancora fornito la giusta risposta", ha concluso."Ci riferiamo in particolare alla necessità di approvare nel più breve tempo possibile la revisione e l'aggiornamento dei Lea, fermi al palo da un anno e mezzo, soprattutto per la parte relativa alla revisione dell'elenco delle malattie rare, delle malattie croniche esentate dal pagamento del ticket, nonché del Nomenclatore tariffario dei presidi, delle protesi e degli ausili"