“Siamo lieti di apprendere che i lavori del Tavolo tecnico sui caregiver - istituito su iniziativa del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone - stiano arrivando al termine e che, insieme al percorso che sta svolgendo la Commissione affari sociali della Camera dei Deputati, si possa finalmente arrivare ad una legge che definisca la figura del caregiver e i suoi diritti, riconoscendo in questo modo il ruolo di oltre sette milioni di persone che quotidianamente assistono una persona cara. Siamo molto preoccupati, tuttavia, dal fatto che la proposta – come annunciato ieri dal Ministro Locatelli – sarà riferita unicamente al caregiver familiare convivente e prevalente, tagliando in questo modo fuori tutte quelle persone che dedicano il proprio tempo ad un proprio caro, pur non vivendo nella stessa abitazione o non essendo legati da rapporti di parentela”. Queste le parole di Cittadinanzattiva e Carer in riferimento alle dichiarazioni del Ministro Alessandra Locatelli in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.
Il riconoscimento del caregiver, anche non convivente o che abbia rapporti amicali con la persona assistita, è uno dei quattro punti contenuti nel Manifesto-Appello che Cittadinanzattiva e Carer hanno presentato ad ottobre presso la Camera dei Deputati, per chiedere alle istituzioni la definizione di una legge inclusiva e di equità sociale. Un manifesto a cui hanno sinora aderito oltre 100 soggetti tra associazioni, nazionali e locali, organizzazioni sindacali e ordini professionali e 16 amministrazioni locali. Il Manifesto-appello chiede inoltre il coinvolgimento del caregiver nella definizione del cosiddetto Progetto di vita o Progetto Assistenziale Individualizzato della persona assistita e che questo sia anche espressione dei suoi bisogni come caregiver; la previsione di tutele crescenti rapportate al carico assistenziale e agli impatti/bisogni del caregiver; lo stanziamento di risorse congrue per garantire una effettiva esigibilità delle tutele.
“Ed è proprio la questione delle risorse – proseguono le associazioni - ad essere sollevata dalle istituzioni come motivo del restringimento della platea dei beneficiari della legge, ma l’attuale indisponibilità economica non può rappresentare un alibi per disconoscere il ruolo e i diritti di milioni di persone. Ci auguriamo che si tenga conto di quanto sottoscritto nel nostro Manifesto – concludono Cittadinanzattiva e Carer – sostenuto anche dai circa 2000 cittadini che ad oggi hanno firmato la relativa petizione su Change.org”.