Cittadinanzattiva: rinviata di un anno l'entrata in vigore della conciliazione obbligatoria. A pagarne le conseguenze saranno i cittadini; all'orizzonte nuovi oligopoli dei soliti noti.
I cittadini italiani aspettavano l'occasione per veder risolti almeno una parte dei contenziosi (liti condominiali, controversie con banche e assicurazioni, risarcimenti da errore medico) con procedure nuove, veloci e possibilmente accessibili economicamente.
Il governo aveva stimato l'abbattimento di circa 600.000 cause in meno l'anno con l'avvio della mediazione obbligatoria a marzo 2011 (ricordiamo che la mediazione volontaria e delegata dal giudice è già in vigore da un anno) ma con il solito sistema italiano del "milleproroghe" anche questa occasione è rimandata.
Avevamo registrato delle difficoltà: tribunali non ancora attrezzati, cittadini ancora con scarsa consapevolezza del nuovo strumento e organismi di mediazione ancora non capillarmente diffusi; questo poteva giustificare un breve rinvio o la partenza a step (ad esempio condominio, assicurazione e banche) ma il metodo di un passo avanti e due indietro non giova allo sviluppo e alla modernità del Paese.
Il sistema della mediazione andava testato, non si tratta certo della legge migliore ma rinviare di un anno non servirà a migliorarla! Anzi, il lavoro in parallelo della riforma forense che prevede la presenza obbligatoria degli avvocati anche in mediazione , il vero motivo del rinvio dell'entrata in vigore della legge, rischia di allontanare i cittadini dalla mediazione.
Come hanno già evidenziato Antitrust, AGCOM e AEEG la presenza obbligatoria dell'assistenza legale rischia di rendere più costosa la procedura inoltre sarebbe in contrasto con la normativa comunitaria che in tema di ADR mai rende obbligatoria l'assistenza legale.
Noi, insieme alle altre associazioni di consumatori, continueranno a rendere l'offerta del servizio di conciliazione paritetica per le controversie di consumo che di fatto garantiscono uno dei pochi baluardi di difesa dei diritti dei cittadini.