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L’aumento del prezzo dei libri scolastici che, come evidenziato ieri dall’AIE (Associazione Italiana Editori), nel 2025 sarà di circa l’1,7% per le scuole medie e dell’1,8% per le superiori, peserà su un numero crescente di famiglie che già da tempo si ritrovano a fare i conti con un costo della vita sempre meno sostenibile e le cui difficoltà rischiano di compromettere il futuro dei più giovani, colpiti in modo più diffuso dalla povertà educativa.

Negli ultimi due anni le risorse messe a disposizione delle famiglie per l’acquisto dei testi per le scuole secondarie di primo e secondo grado ammontano a 133 milioni di euro, come indicato dai Decreti direttoriali del Ministero dell’Istruzione e del Merito n.425 del 30 marzo 2023 e n.309 del 16 febbraio 2024.  Il Decreto n.58 del 19 marzo 2025 ne prevede 136 milioni per il prossimo anno scolastico, con un incremento quindi di 3 milioni di euro. 

Chiediamo anzitutto chiarezza sui fondi a disposizione, visto che il Ministero ha parlato di una cifra leggermente più alta rispetto a quella constatabile dalle tabelle contenute nei decreti. E soprattutto occorre un incremento ulteriore delle risorse ed una revisione del sistema generale di distribuzione delle stesse. Il bonus, infatti, resta riservato a fasce estremamente svantaggiate e ad un numero di studenti cosiddetti “meno abbienti” che, sempre da Decreto del Ministero, risulta pari a circa 477.000 a fronte di una platea di oltre 4 milioni di studenti”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.

L’indagine condotta da Cittadinanzattiva nel 2024 mostrava infatti che, a fronte di una spesa media per i libri scolastici di oltre 500 euro l’anno per studente, nell’anno scolastico 2023/2024 hanno usufruito del bonus appena 14 studenti su 100 e che lo stesso ha coperto appena un terzo della spesa.

Questa politica, pensata per sostenere le famiglie più povere, esclude però fasce sempre più ampie di popolazione, andando ad inasprire un impoverimento che negli anni si fa più esteso. Lo Stato deve anzitutto garantire il diritto allo studio durante gli anni di obbligo scolastico, ponendosi l’obiettivo di prevedere, progressivamente, la gratuità dei libri di testo fino a 16 anni.  Ciò rappresenterebbe una scelta di fondamentale importanza per il superamento delle disuguaglianze sociali ed economiche di migliaia di minori, e come forma di contrasto alla povertà educativa. 

Chiediamo di rivedere, nel frattempo, il sistema attraverso due misure: la detrazione fiscale per le spese sostenute per l’acquisto dei testi, così come avviene per le spese sanitarie; un sistema più omogeneo di erogazione dei bonus su tutto il territorio nazionale, prevedendo un innalzamento della soglia ISEE per l’accesso al beneficio e differenziando il contributo sulla base di fasce ISEE, in modo da coprire un numero più alto di famiglie”.

 

Ufficio Stampa

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