"Non possiamo che giudicare negativamente il passo indietro del Governo sull'introduzione di maggiore concorrenza nel settore dei farmaci prescrivibili", questo il commento di Francesca Moccia, coordinatrice del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva sull'emendamento introdotto ieri sera in tema di farmaci. "Avevamo infatti intrapreso una strada nuova che, a parità di garanzie per i cittadini, avrebbe solo allargato un processo già avviato, e che ha mostrato un trend favorevole per i cittadini di diminuzione dei prezzi al pubblico".
"La presenza di un farmacista, che consideriamo indispensabile, avrebbe comunque messo al riparo i cttadini dal rischio di "consumismo", grazie al ruolo di "guida" che riconosciamo da sempre a questi professionisti e vorremo venisse nuovamente sottolineato".
"Siamo contro qualunque forma di consumismo", ha quindi concluso Moccia; infatti, aprire a nuovi canali la vendita dei farmaci con prescrizione obbligatoria non vuole dire portare all'abuso o incentivare l'acquisto di maggiori quantità. La ricetta resta la stessa. Cambierebbe solo la possibilità per i cittadini: maggiore scelta e una concorrenza allargata che porti benefici sul costo finale di vendita, e quindi sul portafoglio. Ci appelliamo al Governo affinché si torni al testo precedente".