Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato su protesi a rischio: apprezziamo decisione Ministro. Ora chiediamo a tutti gli operatori un atto di responsabilità per fare chiarezza e garantire i cittadini
Condividiamo le decisioni messe in campo dal Ministro Balduzzi con le Regioni. Un atto importante anche per evitare errori o rischiare di sparare inutilmente nel mucchio.
Siamo comunque molto preoccupati: è la prova di quello che pensiamo da molto tempo, cioè che la necessità di spendere meno abbia come effetti quelli di mettere a rischio la propria salute.
Non è infatti ammissibile che esistano sul mercato prodotti che, per permettere un risparmio, utilizzino materiali scadenti e mettano così a rischio la salute pubblica.
Chiediamo quindi che vengano accertate senza dubbi le responsabilità, e per questo ci appelliamo a tutti gli opratori e le aziende affinché segnalino il numero esatto di impianti effettuati e le persone potenzialmente a rischio. Infatti, sebbene Istituti di rilievo nazionale abbiamo volotariamente fatto questo atto, ci preoccupa tutta la serie di strutture alle quali non è possibile risalire.
Ci dichiariamo come sempre a disposizione dei cittadini che volessero maggiori informazioni o volessero valutare anche la possibilità di una azione legale. A tal fine informiamo che il nostro servizio di consulenza e tutela sarà nuovamente attivo da lunedì 2 gennaio, attraverso email pit.salute@cittadinanzattiva o contattando lo 0636718444 (lu-mer-ve, 9:30-13:30). Ricordiamo a tutte le persone che si dovranno o vorranno sottoporsi in futuro a delle operazioni di chirurgia plastica che è opportuno essere prudenti, e seguire i consigli che da qualche anno diamo su questa materia. ). Maggiori informazioni sono disponibili online all'indirizzo http://bit.ly/chirurgia.
Ecco alcuni consigli che Cittadinanzattiva si sente di dare a chi deve effettuare un intervento di chirurgia estetica/plastica:
cerca un medico o una struttura "fidata", meglio se accreditata con il Ssn; assicurati che il medico scelto abbia una specializzazione in chirurgia plastica e ricostruttiva; chirurgo plastico e chirurgo estetico infatti non sono la stessa cosa: il primo (che può anche essere un chirurgo estetico) è un medico specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva e ha frequentato una scuola di specializzazione; il chirurgo che si qualifica solo come chirurgo estetico, non è uno specialista in chirurgia plastica, non ha cioè il titolo accademico che garantisce circa la sua formazione (sul sito della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi ed odontoiatri www.fnomceo.it è possibile effettuare tale verifica); prima dell'intervento pretendi un consenso informato (essere messo a conoscenza del tipo di intervento, delle alternative terapeutiche; conoscere i rischi dell'intervento , ecc...); meglio se si ha un modulo di consenso ben compilato da sottoscrivere; sottolinea che, una volta dimesso, dovrai poter entrare in possesso di tutta la documentazione clinica contenente la descrizione del tipo di intervento effettuato, la tecnica utilizzata, i materiali impiegati e le relative foto;richiedi sempre le ricevute fiscali: per tutelarsi è bene chiedere sempre le fatture.