Lettera di Cittadinanzattiva al Ministro Patroni Griffi su riforma del lavoro. Estendere la riforma anche al pubblico impiego e applicare le norme sulla trasparenza e la valutazione nella PA
"Molti cittadini ritengono ingiusto che chi lavora nel privato debba correre più rischi di chi ha un impiego pubblico. Si tratta di una discriminazione che può far digerire molto male le nuove norme sul lavoro a chi le deve subire, sapendo che ai loro colleghi del pubblico non succederà niente. I sacrifici, se ci devono essere, devono valere per tutti.
E, nello stesso tempo, i cittadini chiedono a gran voce una Pubblica amministrazione che funzioni, dove sia premiata la trasparenza, l’efficienza e la meritocrazia. Per questo crediamo che il pubblico impiego non vada escluso dalle nuove norme sui licenziamenti e sull’articolo 18".
Ad affermarlo Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva, in una lettera inviata oggi al Ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione Patroni Griffi.
"Per questo chiediamo al Ministro, come cittadini utenti della P.A, di provvedere a colmare questa lacuna, utilizzando gli strumenti che vengono dalla sua competente esperienza e i suggerimenti forniti da illustri esperti.
Ci permettiamo ad esempio - continua Petrangolini - di suggerire la proposta di estendere a quasi tutto l’impiego pubblico l’applicazione dell’art. 18, prevedendo una norma specifica che esenti il dirigente pubblico dalla responsabilità erariale nel caso in cui il giudice dia ragione al licenziato. E ancora promuovendo una volta per tutte l’applicazione delle numerose norme sulla trasparenza e la verifica dei risultati che, se applicate, consentirebbero una valutazione seria, rigorosa e, quando serve, sanzionatoria, del lavoro dei pubblici dipendenti.
Senza un po' di meritocrazia, senza deterrenti che permettano almeno di impaurire i furbi, senza la possibilità di ragionare in termini di produttività del lavoro, è difficile cambiare sul serio le cose.
Le chiediamo quindi a gran voce di procedere in questa direzione, rassicurando i cittadini circa la possibilità di avere una Pubblica Amministrazione di cui andare finalmente fieri".