Privare le scuole del riscaldamento per qualche settimana? Un'intollerabile provocazione quella del presidente dell'UPI Saitta. Resta prioritario svincolare gli interventi di edilizia scolastica dal Patto di stabilità
"Sarà stata pure una provocazione, quella del neopresidente dell'UPI Saitta, ma avremmo preferito che mettesse in atto forme di protesta civili e pensasse a tagli al funzionamento degli apparati amministrativi o ad individuare le vere sacche di spreco di denaro pubblico che purtroppo interessano tanti Comuni e Province, piuttosto che colpire chi frequenta la scuola e le loro famiglie", è quanto afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva, in merito alle dichiarazioni del neo eletto Presidente dell'Unione delle Province Italiane il quale ha preannunciato la possibilità di una chiusura anticipata delle scuole nel periodo natalizio per mancanza di fondi per il riscaldamento delle stesse.
"Sicuramente i tagli a Comuni e Province per il 2012 ed il 2013 sono molto consistenti. Quello che ci preoccupa, soprattutto, è la ricaduta che provocheranno sulla messa in sicurezza e sulla manutenzione ordinaria delle scuole, visto che il Governo su questo non ha saputo imprimere a questa emergenza la svolta che ci aspettavamo, a cominciare dall'allentamento dei vincoli imposti dal Patto di stabilità per l'edilizia scolastica, sul quale chiediamo un impegno preciso.
Oltre che paventare la possibilità di interruzione di pubblico servizio, di abuso di potere e di violazione di altre normative (le scuole possono essere chiuse solo dai Sindaci, il calendario scolastico rivisto dalle Regioni, ecc.) riteniamo che questa provocazione abbia l'effetto immediato di allontanare ancora di più i cittadini dai loro amministratori locali, di averli contro in quanto vittime incolpevoli piuttosto che alleati in questa difficile situazione economica di cui non si vede la fine".