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Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato su revisione ISEE: sia davvero livello essenziale. Chiediamo un passo indietro su indennità di invalidità civile/accompagnamento come fonti di reddito

"In merito alla schema di decreto di revisione dell'ISEE, sottoposto fino al 31 luglio al parere delle Commissioni Affari Sociali e Bilancio della Camera dei Deputati, chiediamo che l'indicatore in questione sia davvero un "Livello Essenziale", quindi uno strumento unico e da applicarsi in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, al fine di garantire equità di accesso al sistema da parte dei cittadini.
Queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.


Nell'ultima formulazione del DPCM approdata alle Commissioni Affari Sociali e Bilancio all'art. 2 comma 1 viene confermato che l'ISEE è un "livello essenziale", ma - al contempo - si afferma che "sono fatte salve le competenze regionali in materia di normazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie, ferme restando le prerogative dei Comuni" e ancora "gli enti erogatori possono prevedere, accanto all'ISEE, criteri ulteriori di selezione volti ad identificare specifiche platee di beneficiari, tenuto conto delle disposizioni regionali in materia e delle attribuzioni regionali specificamente dettate in tema di servizi sociali e sociosanitari".
"Chiediamo una riformulazione del comma, perché così come costruito rischia nei fatti di continuare a mantenere le attuali disomogeneità da Regione a Regione e di vanificare l'obiettivo principale della disposizione e cioè quello di rendere concretamente l'ISEE un "Livello Essenziale" sul territorio nazionale", afferma Aceti.
Altro aspetto della bozza di Decreto molto preoccupante è l'ampliamento rispetto all'elencazione di ciò che debba rientrare nella componente reddituale.
Al reddito di ciascun componente familiare, si sommano, infatti, anche i trattamenti assistenziali, previdenziali, indennitari. "Su questo punto - continua Aceti -chiediamo al Parlamento e a tutte le forze politiche un immediato passo indietro: non possiamo accettare che indennità come quelle d'invalidità civile e accompagnamento possano essere considerate vere e proprie fonti di reddito".

Aurora Avenoso

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