Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva su donna morta in ospedale di Potenza: fatti orrendi. Necessari scatola nera in sala operatoria e normativa di prevenzione
"E' un fatto orrendo, che scredita tutti, medici e SSN, lasciando nelle persone la paura che possa succedere di nuovo o peggio che cose del genere siano già capitate ad altri". Queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato – Cittadinanzattiva, in merito alla vicenda accaduta all'ospedale San Carlo di Potenza, dove l'errore medico che ha portato alla morte di una donna durante un intervento cardiaco è stato portata alla luce dalla registrazione di una confidenza di un medico, presente all'intervento, a sua insaputa.
"E' inaccettabile che un fatto come questo sia venuto alla luce per dinamiche di lotta di potere che nulla hanno a che fare con la vita spezzata di una donna: questo fa male anche ai tanti professionisti che con dedizione, professionalità ed etica esercitano la propria attività, anche laddove questi fatti sono accaduti. Per questo, accanto alla sospensione dei medici e alla indagine in corso, chiediamo che sia fatta giustizia per i familiari di questa donna e che questa dolorosa esperienza serva a tutti per evitare che "accada ad altri". Siamo al fianco della famiglia e ci costituiremo parte civile".
"Sul versante della sicurezza delle cure e della responsabilità professionale – continua Aceti - chiediamo che sia rivista la normativa attualmente in discussione, al fine di prevenire fatti come questi e contrastare quei fenomeni di corporativismo che impediscono di far emergere gli errori e le responsabilità. E' il momento di introdurre nelle sale operatorie una sorta di "scatola nera" che registri gli interventi e consenta di ricostruire i fatti in maniera oggettiva, tutelando sia i cittadini che i professionisti"